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Perchè il fumo aggrava influenza e sindromi virali?

Una recente ricerca effettuata dai ricercatori della Yale School of Medicine ha scoperto le implicazioni del fumo nel peggioramento dei sintomi influenzali e virali. Malesseri stagionali che affliggono periodicamente la popolazione su larga scala possono, infatti, essere curati facilmente nei non-fumatori, senza conseguenza alcuna e rappresentare invece un grave rischio per i tabacco dipendenti.

Tosse, raffreddore, infiammazioni di origine virale delle vie respiratorie tendono ad un decorso più lungo e complesso nei fumatori. E’ proprio l’interazione tra virus e sigarette a risultare lesiva per la salute polmonare, creando un mix di fattori altamente rischioso e pieno di complicazioni future.


Fino a qualche tempo fa i ricercatori non erano in grado di spiegare come mai nei fumatori fosse più difficile curare i sintomi influenzali ed il raffreddore. Le epidemie di influenza, nelle forme più letali, colpivano a morte soprattutto i consumatori di bionde, che avevano più probabilità di non resistere affatto agli attacchi virali più gravi.

I fumatori sono inoltre più inclini a sviluppare la malattia polmonare cronica ostruttiva (BCPO). Per non parlare degli effetti del fumo passivo sui bambini, che hanno più difficoltà a sconfiggere i virus. Secondo gli studiosi la spiegazione di questa scarsa resistenza ai virus da parte di chi fuma è dovuta all’indebolimento delle risposte antivirali, provocato nell’organismo proprio dal fumo di sigarette.

I ricercatori di Yale, coordinati da Jack A. Elias e Min-Jong Kang, con questa ricerca hanno invece confutato questa tesi, dimostrando il contrario. Le risposte antivirali dei fumatori sono identiche a quelle dei non fumatori. Il peggioramento dei sintomi della malattia e dei danni virali è invece provocato da un inasprimento dell’infiammazione dei tessuti provocato dalle sigarette.

In parole semplici, il virus viene eliminato allo stesso modo nei fumatori, ma il danno è maggiore e riguarda i tessuti. I fumatori reagiscono fin troppo al virus, creando un’infiammazione talmente esagerata per combatterlo che risulta devastante per l’organismo stesso.

Il contrario di quanto si credeva, insomma. Invece che reagire poco al virus, i fumatori reagiscono troppo. L’esperimento che ha portato a questa scoperta è stato condotto su topi di laboratorio, dimostrando la tesi degli scienziati di Yale.  Una cosa sembra certa e non ci stancheremo di ripetervela: non fumare rimane l’unico modo per scongiurare qualsiasi rischio per la salute.