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Vaccini in calo, Italia a rischio morbillo e rosolia

Vaccini in calo anche nel 2015 e in Italia torna il rischio di epidemia per morbillo e rosolia. In entrambi i casi malattie che potrebbero essere evitate grazie ad una sufficiente copertura vaccinale. Anche l’Organizzazione mondiale della Sanità non manca di far sentire la propria voce a riguardo: la penisola è sotto le soglie standard richieste.

Purtroppo spesso disinformazione e paura portano le famiglie a non vaccinare i propri figli, con risultati in alcuni casi devastanti: basta pensare alla recrudescenza della pertosse che ha portato ad un aumento di casi di mortalità infantile per questa patologia. Il 95% di copertura vaccinale richiesto dall’OMS non viene raggiunto. E’ importante comprendere che riuscire a toccare questa percentuale si può godere di quella che è definita “immunità di gregge“, ovvero una protezione valida per la malattia presa in considerazione per tutti:  anche per quelle persone che non possono vaccinarsi.

Morbillo e Rosolia le maggiori preoccupazioni

Le malattie che preoccupano di più gli esperti al momento sono rosolia e morbillo: dal 2013 al 2015 le percentuali sono scese dal 90,5% all’85,3% e l’Italia potrebbe portare al fallimento il “Piano globale di eliminazione” messo a punto dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Nel nostro paese entrambe le patologie sono ancora endemiche e da considerare pericolose per la popolazione: eppure in troppi continuano a non usufruire della possibilità di copertura vaccinale in tal senso. Non solo: i dati per l’immunizzazione della poliomielite sono soddisfacenti solo in 5 regioni (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sardegna) per una media del 93,5%. E simili numeri sono registrabili per ciò che concerne l’epatite B e la meningite: non sono sufficienti.

Tutte malattie, quelle citate, che possono apportare conseguenze gravi sullo stato di salute della popolazione ed in alcuni casi causare mortalità. E’ su questo fattore che vi è maggiore necessità di puntare e fare informazione, limitando in questo modo i danni causati dalla scarsa conoscenza.

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