Sono partiti i primi provvedimenti disciplinari nei confronti di medici contrari ai vaccini. Sarebbero almeno tre in tutta Italia i professionisti verso i quali si sarebbe deciso di intervenire al fine di fermare la diffusione di posizioni antiscientifiche contro questi strumenti della medicina.
A darne notizia è l’Ansa, la quale riporta le parole del segretario della Fnomceo, Luigi Conte. La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici aveva varato lo scorso luglio un documento nel quale si stabiliva che i dottori che avessero sconsigliato l’uso dei vaccini sarebbero stati sottoposti a misure disciplinari: nel peggiore dei casi le stesse si sarebbero potute trasformare nella radiazione dall’albo e quindi nell’impossibilità di continuare ad esercitare. Le città in cui la Federazione ha deciso di passare all’azione sono Firenze e Treviso. Un’ulteriore inchiesta sarebbe stata aperta a Venezia. Spiega il dott. Luigi Conte:
Ad oggi ci risulta l’apertura ufficiale di due procedimenti disciplinari, ma ci vorranno alcuni mesi perché si arrivi alla decisione finale. Si tratta di un medico a Treviso ed uno a Firenze, ed un terzo caso è sotto esame da parte dell’Ordine dei medici di Venezia.
E’ possibile che altri Ordini possano aver dato il via libera a controlli ed eventuali sanzioni. Non sono mancate reazioni forti a questa decisione: il Codacons, ad esempio, è sceso in campo contro la lesione della libertà di opinione dei medici coinvolti. Il problema dei vaccini e della loro diffusione consta nella mancanza di un’informazione capillare e completa. E’ necessario comprendere che l’obbligatorietà di alcune vaccinazioni nasce dal bisogno di proteggere categorie a rischio il cui sistema immunitario non è in grado da solo di garantire un’efficace copertura contro il contagio.
La Corte Costituzionale con la sentenza n. 258 del 20-23 giugno 1994 richiedeva “il porre in essere una complessa e articolata normativa di carattere tecnico che individui esami chimico-clinici idonei a prevedere e prevenire possibili complicanze da vaccinazione“. Pur non essendosi trasformato questo auspicio in legge, si può richiedere l’esecuzione di alcuni esami metabolici ed immunitari prima dell’inoculazione e che venga indicato, accompagnato da foglio illustrativo, la tipologia di vaccino in modo da verificare se vi possano essere intolleranze o problemi da parte del ricevente, soprattutto se neonato.
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