Ad oggi gli Alzheimer Cafè sono circa duecento in tutta Europa, e tutti hanno un unico obiettivo: quello di promuovere la socializzazione tra i malatti di Alzheimer che inevitabilmente, proprio a causa di questa malattia neurodenegenerativa, incontrano più di una difficoltà nell’affrontare la vita quotidiana dalle piccole alle grandi cose. Gli effetti benefici di questi locali sulla sfera psicologica del malato di Alzheimer sono tantissimi.
L’Alzheimer Cafè altro non è che un locale pubblico aperto a persone con demenza senile e ai loro familiari: un luogo di incontro che raccoglie persone che condividono le stesse esperienze e che possono incontrarsi per darsi consigli, scambiarsi informazioni e per condividere. Sì, la condivisione assume un ruolo di fondamentale importanza per coloro che frequentano questi tipi di locali e che, mettendo a disposizione degli altri la loro esperienza, alleggeriscono e si alleggeriscono.
E gli effetti psicologici positivi sui pazienti malati di Alzheimer sono davvero molti. I pazienti non sono infatti abbandonati a se stessi bensì sono affiancati da figure professionali esperte, sempre pronte per il supporto e il sostegno psicologico e fisico ma anche per creare momenti di ilarità, divertimento e socializzazione (quest’ultimo aspetto messo a dura prova nelle persone che soffrono di questa malattia e che a mano a mano vedono sbiadire i ricordi e accusano pesanti cali di lucidità mentale).
All’interno degli Alzheimer Cafè si può parlare, scherzare, ballare e tante sono le attività ludiche mirate al divertimento del paziente. Il geriatra e gerontologo Marco Trabucchi, che circa tre anni fa ha stilato un report scientifico su sette Alzheimer Cafè italiani, ha evidenziato i grandi benefici di questi Cafè sulle persone che li frequentano.
Per il paziente, un miglioramente [anche] dei disturbi comportamentali; per i familiari, la diminuzione del peso psicologico del fornire assistenza
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