Un nuovo studio condotto dai ricercatori della Wake Forest University School of Medicine può rivelare come i ricordi di lunga durata si formano nel cervello. I ricercatori sperano così che i risultati possano un giorno aiutare gli scienziati a sviluppare trattamenti per prevenire e curare le condizioni, come lo stress post-traumatico.
Anche se molte cose si conoscono sui ricordi provenienti dalle esperienze ripetute, non si sa molto per quanto riguarda come si formano alcuni ricordi con una sola esposizione all’esperienza
ha affermato Ashok Hegde, professore associato di anatomia e neurobiologia e autore dello studio. Gli scienziati non sanno come le persone tendono a ricordare vicende estremamente felici o tristi a causa della connessione emotiva. Emozioni estreme innescano il rilascio di una sostanza chimica nel cervello chiamata noradrenalina, che è legata all’adrenalina. La noradrenalina in qualche modo aiuta la memoria a durare a lungo, alcune volte anche per tutta la vita.
Ad esempio, Hedge ha spiegato che quando una persona chiede “Dov’eri l’11 settembre durante gli attacchi alle Torri Gemelle?” la maggior parte delle persone riesce a ricordare immediatamente dov’erano e cosa stavano facendo quando hanno appreso la notizia. Ricordano il momento come se fosse appena accaduto perché una tragedia di tale portata suscita emozione e commozione e rende in qualche modo i ricordi forti per un lungo periodo di tempo.
Per l’attuale studio, i colleghi di Hegde hanno osservato come la noradrenalina contribuisce nei topi femmina a ricordare il profumo dei loro partner maschili dopo essere stati esposti ad esso solo una volta durante l’accoppiamento.
I ricercatori hanno studiato i circuiti neurali nel bulbo olfattivo, la parte del cervello in cui c’è la memoria del profumo. Essi hanno scoperto che la noradrenalina, rilasciata nel topo durante l’accoppiamento, attiva un enzima chiamato proteina chinasi C (PKC), in particolare, l’isoforma “alfa” del PKC, nel bulbo olfattivo. L’enzima PKC conta circa una dozzina di forme, o isoforme, che esistono nel cervello dei mammiferi, compreso l’uomo.
Il fatto che il PKC-alfa sia attivato attraverso il rilascio della noradrenalina è una scoperta importante, e spiega come le memorie si formano tramite specifiche esperienze sensoriali.
Nei topi di sesso femminile, le informazioni sul profumo del partner venivano condotte tramite una sostanza chimica chiamata glutammato. Studi precedenti hanno rilevato che il glutammato e la noradrenalina insieme, ma non individualmente, causano un rafforzamento della memoria.
Hegde ha spiegato che, quando si forma il ricordo nel cervello, le connessioni tra le cellule nervose, chiamate sinapsi, cambiano. Forti ricordi si formano quando le sinapsi diventano più forti attraverso opportuni cambiamenti strutturali. Il PKC-alfa lavora con il glutammato e la noradrenalina a crea tali cambiamenti. Hegde ha affermato che il prossimo passo in questa ricerca sarà quello di imparare esattamente come i geni PKC-alfa possono trasformare le cellule nervose. Capire l’esatta sequenza delle molecole che sono attivate dal PKC-alfa ed aiutare i ricercatori a bloccare la funzione di queste molecole e verificare se si blocca la formazione del ricordo.
[Fonte: Sciencedaily]