Le statistiche parlano chiaro: una persona ne viene colpita ogni sei minuti, e solo in Italia si contano 200mila casi l’anno. E’ questa l’immagine che l’ictus da di sé in ogni parte del mondo. Un bilancio duro, ma non senza scampo, soprattutto se si attua la giusta prevenzione. E’ per questo che ogni 29 ottobre, si celebra la Giornata Mondiale dell’Ictus.
Questa manifestazione nasce e si è evoluta negli anni per spiegare alla popolazione che si può combattere contro questo male silenzioso, specialmente se si mettono in pratica tutta una serie di comportamenti, tra i quali una sana attività fisica e una dieta bilanciata. L’ictus infatti deriva quasi sempre da un problema cardiovascolare che scatena un mancato apporto di ossigeno al cervello, spesso derivante da trombi che si formano nei vasi sanguigni (piccoli coaguli, n.d.r.).
A tal proposito a Roma, presso il Policlinico Umberto I si terrà la Conferenza mondiale sul tema dal titolo “One on Six”: nel corso dell’incontro verrà fatto il punto sui costi sociali derivanti dalla malattia e sui bisogni assistenziali della stessa. Al contempo verranno presentati i risultati del progetto pluriennale di Alice Italia Onlus in collaborazione con il Censis e con l’Università degli studi di Firenze, finanziato nel 2007 dal Ministero della Salute.
Ospite d’onore dell’evento il prof. Vladimir Hachinski, co-fondatore della World Stroke Organization e neurologo.
In tutta Italia saranno poi previsti, nelle piazze, punti di informazioni adeguati per tutti coloro che vorranno saperne di più di questa malattia e saranno rese disponibili dei check up gratuiti della pressione arteriosa e cardiologici al fine di verificare la presenza di problemi in tal senso. A seconda delle strutture messe a disposizione in ogni città, sarà possibile effettuare anche un controllo della glicemia ed una mappatura del rischio di ictus in base ai dati rilevati nel corso della visita.
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