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Ictus, tra le cause un’alterazione della flora batterica?

La salute del cuore e dell’arterie dipende anche dall’intestino. Un’alterazione della flora batterica, infatti, potrebbe essere associata all’arteriosclerosi, tra i fattori di rischio di ictus e infarto del miocardio. A sostenerlo, è uno studio condotto da un team di ricercatori della Chalmers University of Technology in collaborazione con l’Università di Göteborg e pubblicato su Nature Communications.

L’arteriosclerosi è un processo per cui si formano sulle pareti interne dei vasi sanguigni dei depositi di grasso (soprattutto colesterolo), che aumentando lo spessore delle pareti le restringono rendendole meno elastiche, tanto da rendere difficoltoso il passaggio del sangue. Tra le complicazioni di più diffuse ci sono proprio gli eventi cardiocircolatori. Un’ostruzione a livello di un vaso arterioso che nutre il cuore, infatti, dà origine all’infarto, mentre un’occlusione di un vaso che porta il sangue al cervello, può causare l’ictus.

Tra le cause associate all’arteriosclerosi le più comuni sono la vita sedentaria, una dieta scorretta e lo stress, a cui sembra aggiungersi un nuovo fattore di rischio: l’alterazione della flora batterica intestinale. Le cellule batteriche contengono al loro interno un numero enorme di geni e tale comunità batterica prende il nome di metagenoma batterico. I ricercatori, partendo dall’idea che molte malattie sono collegate a modifiche del metagenoma, hanno coinvolto un gruppo di pazienti colpiti da ictus e un altro gruppo di persone sane.

Dalle analisi è emerso come nei soggetti sani si trovassero in maggior numero i geni necessari per la produzione di carotenoidi rispetto ai pazienti colpiti da ictus. Secondo i ricercatori, sebbene gli integratori a base di questi antiossidanti siano molto diffusi, è preferibile assumere probiotici per favorire il corretto sviluppo della flora batterica e dei batteri che producono i carotenoidi.

Come ha spiegato Fredrik Bäckhe, professore di Medicina Molecolare all’Università di Göteborg:

I nostri risultati indicano che l’esposizione a lungo termine ai carotenoidi, attraverso la produzione da parte dei batteri nel sistema digestivo, ha importanti benefici per la salute. Esaminando la microflora batterica del paziente si dovrebbe anche essere in grado di sviluppare previsioni di rischio per le malattie cardiovascolari.

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