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Ictus, crescono i casi tra i giovani

Crescono i casi di ictus tra i giovani. A dispetto di quello che si possa pensare, l’incidenza di questa patologia presenta un aumento proprio in quelle generazioni una volta lontane da questo tipo di malattie.

Ictus sempre più frequente tra i 18 e i 44 anni

Parliamo di un palesarsi che preoccupa. Una volta l’ictus era associato principalmente agli anziani. Ora colpisce con maggiore frequenza anche persone sotto i 45 anni. Diverse ricerche hanno sottolineato come soprattutto in Europa e Nord America vi sia un aumento costante di casi tra i 18 e i 44 anni. Elemento che deve spingerci nella ricerca di spiegazioni ma anche di soluzioni. Soprattutto in quanto a consapevolezza e prevenzione.

Dobbiamo ricordare che l’ictus è un evento acuto causato da un’emorragia cerebrale (ictus emorragico) o da un’interruzione del flusso sanguigno al cervello (ictus ischemico). Le conseguenze del suo sviluppo possono essere molto gravi e riguardano difficoltà cognitive permanenti, paralisi, perdita della parola e morte nei casi più estremi.

Tutte problematiche di difficile gestione in una persona anziana e ancor più devastanti nei giovani dove l’impatto è particolarmente grave perché compromettente non solo la vita nella sua fase più attiva,  ma anche perché comportante criticità a livello sociale, economico e psicologico. 

Le cause dell’aumento dell’incidenza di ictus? In parte i fattori di rischio sono quelli tradizionali come ipertensione, diabete, colesterolo alto, fumo e sedentarietà.  A tutto ciò vanno aggiunte dinamiche nuove come l’abuso di sostanze come cocaina e anfetamine insieme allo stress e all’uso esagerato di alcol. Anche una vita frenetica e precaria rischia di avere ripercussioni importanti.

Attenzione al ritardo nella diagnosi

Cause genetiche, malattie autoimmuni e problemi come anomalie cardiache congenite e disturbi della coagulazione sono altrettanto dannose visto che spesso non vengono diagnosticate se non al presentarsi dell’ictus o di altri eventi acuti. Le donne più giovani, inoltre, rischiano maggiormente a causa della combinazione con il fumo dei contraccettivi orali.

Un altro aspetto da non sottovalutare è il ritardo nella diagnosi. Questo perché nelle generazioni più giovani difficilmente si pensa all’ictus come patologia presente. E di conseguenza non si riesce ad agire nell’immediato. Si sottovalutano quindi sintomi come la  perdita di forza a un lato del corpo, difficoltà a parlare, confusione mentale e vista offuscata.

Come affrontare questo fenomeno al meglio? Senza dubbio prevenendo i fattori di rischio e portando avanti una informazione capillare e serie. Cercando di portare alla comprensione del fatto che l’ictus può colpire a ogni età. Soprattutto davanti a specifici comportamenti e stili di vita non sani.