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Sintomi iniziali della sclerosi multipla

 Quali sono i sintomi iniziali della sclerosi multipla? La sclerosi multipla (SM), o sclerosi a placche, è una malattia  cronica , invalidante, di origine quasi certamente autoimmune, per cui non esiste ancora una cura definitiva. Colpisce nel mondo più di due milioni di individui, essenzialmente giovani donne tra i 20 ed i 45 anni, ma anche bambini ed adulti maschi. Una diagnosi precoce favorisce una migliore gestione della malattia nel tempo. Per tali motivi è importante saperne riconoscere prontamente i sintomi, cosa non particolarmente semplice. Scopriamo insieme perché provando comunque a tracciarne insieme una breve lista e descrizione.

I sintomi più comuni

I primi sclerosi multipla sintomi si differenziano molto tra loro e da individuo ad individuo a seconda della zona cerebrale colpita, possono essere di intensità variabile e passeggeri. Spesso vengono infatti trascurati perché confusi con un banale malessere comune, magari relativo ad un periodo di stress. Visione offuscata, formicolio e debolezza ad esempio, tra i primissimi disturbi da notare: non passano però nell’arco di poche ore ma perdurano per più giorni o anche settimane. A questi si abbinano poi difficoltà di coordinamento, di movimento ed equilibrio, controllo della vescica, ecc. Analizziamoli nel dettaglio

  • Disturbi della vista

I disturbi della vista, con visione offuscata, rappresentano uno dei primi segnali della sclerosi multipla. Possono colpire anche un solo occhio. In genere si sviluppa neurite ottica, sdoppiamento della visione (diplopia) o nistagmo (movimento involontario dell’occhio).

  • Problemi intestinali e di vescica

Stipsi, incontinenza fecale, urgenza minzionale, incontinenza urinaria ed altre problematiche similari sono altri campanelli d’allarme piuttosto comuni all’esordio della malattia. Sono provocati dalla perdita di capacità del controllo di tali funzioni.

  • Difficoltà d’equilibrio e disturbi della coordinazione

Vertigini, difficoltà di movimento, e di equilibrio, ma anche disturbi del linguaggio e tremore rappresentano inoltre i sintomi iniziali più noti della malattia, anche se non si verificano necessariamente insieme e si manifestano con entità diverse.

  • Senso di affaticamento

Astenia, stanchezza eccessiva e non motivata  sono spesso altri sintomi iniziali della SM a cui si lega spesso anche una forma più o meno grave di depressione, comune a molte malattie croniche e che tende a peggiorare la sintomatologia generale.

  • Alterazione della risposta agli stimoli esterni

Ridotta sensibilità al tatto, al caldo, al freddo, ma anche e soprattutto intolleranza totale al caldo, alle temperature più alte, fino a sensazioni spiacevoli di dolore percepito in maniera eccessiva, sono altri piccoli campanelli d’allarme spesso trascurati.

  • Altri sintomi della sclerosi multipla

Si riscontrano comunemente anche difficoltà di deglutizione, della sfera sessuale (negli uomini deficit dell’erezione, eiaculazione precoce o ritardata se non assente; nelle donne, perdita della sensibilità nell’area genitale), e di tipo cognitivo (disturbi dell’attenzione, del ragionamento e della memoria). Si tratta in generale, come avete visto di sintomi comuni a molte malattie e quindi non è necessario allarmarsi immediatamente alla comparsa di uno di questi disturbi. Importante è invece valutarne la durata e parlarne col proprio medico curante che provvederà ad accertamenti più approfonditi.

La diagnosi della sclerosi multipla

Un primo passo da fare dopo aver valutato la presenza di questi sintomi è di certo una risonanza magnetica nucleare (RMN), da far visionare poi ad uno specialista in neurologia. La risonanza magnetica in caso di diagnosi affermativa si ripete poi più volte nel tempo per valutare la progressione della sclerosi multipla e l’efficacia delle terapie. Esistono comunque anche altre indagini diagnostiche, come il prelievo lombare del liquor, ed il test dei potenziali evocati (che valuta la risposta del sistema nervoso agli stimoli esterni). Se la diagnosi è precoce, lo ricordiamo, anche se non c’è una cura definitiva, esistono dei trattamenti (fisioterapici e farmacologici) in grado di rallentare la progressione della malattia e soprattutto di permettere a chi ne è colpito un’ adeguata qualità della vita.

Fonte: AISM