Home » MEDICINA DELLA MENTE » Psichiatria » Burnout, cosa è, sintomi, professioni colpite, cura

Burnout, cosa è, sintomi, professioni colpite, cura


Burnout: se ne sente parlare moltissimo, e spesso viene correlata al classico stress da lavoro. In realtà è molto di più. Lo stato di malessere infatti smette di essere solo psicologico e transitorio, finendo per avere conseguenze anche sulla sfera fisica. Scopriamo insieme di cosa si tratta, quali sono i sintomi, le categorie colpite ed i rimedi.

Burnout, cosa è

Le definizioni, va ammesso cambiano a seconda della categoria coinvolta in questo malessere. Tradotto alla lettera il termine significa “sindrome da esaurimento”, ed è stato coniato per raccogliere sotto un unico concetto tutta una serie di manifestazioni di affaticamento, logoramento ed anche “improduttività” nella quale una persona può imbattersi se costretta a vivere un particolare momento di stress.

Tecnicamente ed univocamente nel 1986 è stata definitiva “la risposta individuale ad una situazione lavorativa percepita come stressante e nella quale l’individuo non dispone di risorse e di strategie comportamentali o cognitive adeguate a fronteggiarla”, A livello pratico vi è il raggiungimento di uno stato di esaurimento nervoso, svuotamento emotivo e rifiuto verso le persone che fino a quel momento sono state il ricevente delle attenzioni delle persone colpite.

Burnout, i sintomi

La sintomatologia della sindrome da bornout colpisce la persona su differenti piani. Si parte con sintomi aspecifici come l’esaurimento, l’insonnia, l’apatia ed il nervosismo accompagnati da un senso continuo di stanchezza. A tutto ciò si aggiungono dei sintomi psicologici: in questo caso senso di colpa e di fallimento, insieme al negativismo ed alla rabbia sono i più diffusi. Ad esso si accompagnano poi cinismo, difficoltà a relazionarsi con gli altri, depressione, bassa stima di se stessi, mancanza di voglia di lavorare. Talvolta si arriva a toccare anche la paranoia. A livello fisico, senza dubbio la sintomatologia più diffusa riguarda il mal di testa, la nausea e la tachicardia.

Non di rado la persona affetta da burnout si trova a dover combattere anche con attacchi di panico, pur in mancanza di fattori di rischio nella sua storia clinica. Sono tutti sintomi che devono far riflettere: se si sta passando un periodo di stress abbastanza forte sul lavoro ed il casa e si soffre di uno o più di questi sintomi è bene rivolgersi al proprio medico per essere instradati verso un giusto quadro terapeutico.

Burnout, le professioni colpite

E’ in particolare tipica di tutte quelle professioni di tipo assistenziale come infermieri, medici, insegnanti, assistenti sociali, poliziotti, ma è facilmente riscontrabile anche nei famigliari che assistono a domicilio i propri cari malati. Sono diversi i fattori che portano all’espressione di questa sindrome e non sono solamente legati alla maggiore forza psicologica delle persone. Anche professionisti e individui che mai immagineremo colpiti da tali problemi possono soffrirne.

Alcuni esperti sostengono che tra i “fattori di rischio” possano comparire anche l’età anagrafica delle persone. Le scuole di pensiero sono differenti, c’è chi sostiene che siano più a rischio i giovani, altri che al contrario siano le fasce più “anziane” a soffrire questa condizione. Molti specialisti sono però concordi sul fatto che a rischiare di più siano i lavoratori della sanità ed i famigliari delle persone malate che vengono assistite in casa.

Burnout, la cura

In realtà, più che di cura nei confronti del burnout, per la quale è bene che l’individuo si appoggi a specialisti nell’approccio a sintomi (soprattutto quelli di stampo psicologico, N.d.R.) si può tentare, con un po’ di impegno personale, di non cadere in questa spirale di bassa autostima e disperazione, tentando di regolare le proprie giornate, nonostante gli impegni ed i problemi, favorendo un comportamento che tenga conto delle proprie necessità personali senza mettere da parte il lavoro e ciò che lo stesso richiede. Ecco ciò che vi consigliamo:

  1. Ritagliarsi sempre un proprio spazio nel corso della giornata di almeno 30 minuti per staccare la spina
  2. Dormire almeno 6 ore a notte
  3. Imparare a tenere sotto controllo la respirazione per calmare i nervi. Aiutano molto in questo caso le pratiche di meditazione.
  4. Mantenere il più possibile un atteggiamento ottimista
  5. Concentrarsi sui propri obiettivi e non perderli mai di vista
  6. Non arrendersi davanti alle prime difficoltà.
  7. Focalizzarsi sui piccoli piaceri e renderli la base della propria (crescente) soddisfazione.

Photo Credit | Thinkstock