http://youtu.be/ASiLOIGAjKs
Genova in ginocchio ora piange i suoi morti, 7 finora tra cui due bambine, una di 12 mesi e la sorellina di 8 anni. Le immagini doppiano l’angoscia di quello che era accaduto pochi giorni fa sempre in Liguria e nella Lunigiana: è difficile capire come e perché la pioggia possa arrivare a creare tanta distruzione in una città: ho visto anche un autobus spostato dal fiume in piena di acqua! Ad esondare due torrenti: il Fereggiano nel quartiere Marassi e lo Sturla. Sulla città ieri sono caduti circa 356 millimetri d’acqua, un terzo di quella che solitamente cade in un anno.
Ma il peggio potrebbe non essere finito, perché l’allerta in quelle ed altre zone rimane fino a domenica pomeriggio ed oggi si è spostata anche nella Regione Lazio dove sono state organizzate le dovute procedure d’emergenza. Ma come continua a Genova la vita in queste ulteriori 48 ore? Dall’Ospedale Gaslini hanno fatto sapere in una breve nota di ieri pomeriggio che le attività sono proseguite con regolarità per tutto il giorno, benché siano arrivati dei feriti.
Effettivamente in città occorrerà anche fare questo calcolo: quello di coloro che sono rimasti colpiti in modo più lieve dal disastro (ci sarebbero però due persone in condizioni gravi), o che hanno subito uno shock emotivo. Qui sicuramente come in altri contesti drammatici simili entreranno in gioco delle task force di psicologi esperti in disastri ambientali ed emergenze. Terremoti, frane, onde anomale ed alluvioni sono calamità naturali, non sempre prevedibili, o come nei casi recenti non calcolabili nell’intensità). Le comunità ne subiscono la violenza non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico: osservare le immagini su you tube o su twitter di quello che sta accadendo a causa della pioggia fa venire un nodo alla gola, lacrime agli occhi a chi come me è distante logisticamente. E’ difficile comprendere cosa prova chi si è trovato improvvisamente con l’acqua alta intorno ed i cassonetti dell’immondizia e le autovetture che gli andavano minacciosamente incontro nella corrente!
Queste emergenze destabilizzano gli abitanti delle aree colpite: si rompono traumaticamente gli equilibri quotidiani e la psiche elabora una forma di stress (disturbo da stress post traumatico) che può alterare lo stato di salute psichica a breve o lungo termine. E’ chiaro, non ci si sente più sicuri di nulla. La psicologia dell’emergenza si occupa di prevenire e curare questo stato di ansia e panico che si instaura nelle popolazioni colpite dal disastro (sia esso una calamità naturale che un atto di terrorismo come è stato per l’11 Settembre). E’ ancora presto però per capire quali misure verranno adottate, benché questa sia probabile.
Nelle zone colpite dal nubifragio la settimana scorsa sono stati distribuiti medicinali gratuiti a chi ne avesse avuto bisogno grazie all’impegno di farmacisti volontari, nell’area di La Spezia per 20 giorni verranno forniti farmaci gratuitamente anche prescritti su foglio bianco di un medico qualunque (non necessariamente quello rosso del medico di famiglia). La Giunta Ligure ha deliberato l’esenzione del ticket sui medicinali fino al 31 Dicembre per i cittadini dei Comuni colpiti. Speriamo possa rientrarvi anche Genova.