La buona memoria, si dice, non è tutto, ma, certamente è una marcia in più. Ma da che cosa è condizionata la memoria? E perché si ricordano con facilità alcune cose, mentre altre risultano così difficili da memorizzare? La memoria è influenzata dai fattori emotivi, che incidono sia positivamente, sia negativamente sulla capacità di ricordare. In altri termini, è la motivazione a stimolare maggiormente il ricordo. Allo stesso modo, l’emotività può disturbare la memoria e provocare un vero e proprio “corto circuito”, interrogazione o un esame importanti.
E allora cosa fare? C’è chi si affida ai rimedi dolci pro-memoria e a quelli antistress. Per quanto riguarda la fitoterapia il rimedio più usato è sicuramente il ginseng. Si tratta di una pianta di origine asiatica ampiamente utilizzata dalla medicina tradizionale cinese. Esiste il ginseng rosso e quello bianco. Viene utilizzato come tonico dell’umore, anti-stress e pianta dalle proprietà neuroprotettive. Altra pianta utilizzata spesso nei problemi di perdita di memoria è il ginkgo biloba, le sue riconosciute proprietà vaso-attive intervengono favorendo microcircolazione cerebrale.
Per stimolare la capacità di concentrazione il pianeta natura offre anche l’eleuterococco, il guaranà, la lecitina di soia e il polline delle api. Nel combattere lo stress si può tenere presente di utilizzare la melissa, ottima anche contro i disturbi allo stomaco, per rilassare i nervi, specie prima del riposo notturno. Infine la rodiola rosea, particolarmente indicata per contrastare lo stress, l’ansia e molto efficace per aiutare la memoria. Alcune piante come il ginseng potrebbero avere controindicazioni date le proprietà eccitanti, la rodiola invece non presenta questi problemi.
Regola numero uno: qualsiasi sia il rimedio individuato, “su misura” per voi, non dimenticate comunque di chiedere, prima dell’assunzione, un consiglio al farmacista. Tra le medicine non convenzionali possono fornire un aiuto in più per la memoria i “Fiori di Bach“. Larch è il rimedio d’elezione per chi manca di fiducia in se stesso. Elm, infine, aiuta a sdrammatizzare la situazione, a superare la sensazione di panico, di non farcela più. Tempi e modi di assunzione delle dosi sono affidate al consiglio dell’esperto. Da ricordare che per ottenere il meglio dell’effetto occorre iniziare a prendere i preparati almeno due settimane prima.
Da non dimenticare che l’alimentazione gioca un ruolo chiave nel tenere in forma il cervello: proteine, carboidrati, e tutte le vitamine del gruppo B sono essenziali nei processi chimici cerebrali e aiutano il cervello “sotto sforzo”. Secondo gli esperti, inoltre, ottimi alleati della memoria sono frutta e verdura, che vanno consumati in grandi quantità. In particolare: mirtilli, fragole e spinaci, ricchi di antiossidanti, ritarderebbero e invertirebbero i processi di declino del sistema nervoso, mentre gli alimenti ricchi di vitamine C ed E migliorerebbero le funzioni mentali.
E il pesce? Il suo contributo, più che un aiuto per l’apprendimento è quello di rendere la dieta variata e leggera: mangiare troppo implica infatti una digestione lunga e laboriosa che darà come conseguenza sonnolenza e pigrizia, e quindi scarsa attenzione. Necessaria una buona prima colazione che renda il corpo scattante. Sbagliato esagerare con tè e caffé, banditi invece gli alcolici.