Sia il fumo che la depressione pregiudicano non solo la salute della madre ma la loro combinazione può anche danneggiare la salute del bambino.
Per i bambini, le potenziali conseguenze del fumo materno arrivano ad includere la morte infantile improvvisa, asma, infezioni delle orecchie e deficit di attenzione e disordini come l’iperattività mentre le potenziali conseguenze della depressione materna comprendono disturbi del comportamento, ritardo nello sviluppo del linguaggio e stati depressivi infantili.
Dare ad una madre che fuma il numero di telefono di una linea che aiuta a smettere di fumare o suggerire trattamenti antitabacco non è sufficiente se il fumo sta aiutando la donna a far fronte ai suoi sintomi di depressione rimasti incurati.
La depressione e la dipendenza da tabacco non devono essere diagnosticati o trattati in modo isolato gli uni dagli altri, perché sono relazionati e consequenziali l’uno all’altro.
In 20 città degli Stati Uniti, 4898 madri sono state intervistate al momento del parto, dal 1998 al 2000. In un sondaggio 15 mesi più tardi, 4353 madri (l’89%) hanno riferito di avere iniziato a fumare e di avere avuto sintomi di almeno un episodio depressivo nel corso dei primi 12 mesi.
Dai risultati del sondaggio risulta che nei primi 12 mesi successivi al parto, la probabilità di sviluppare forme di depressione era del 46% maggiore se la neomamma era anche una fumatrice e che la prevalenza di fumatori è stata del 33% più elevata tra coloro che hanno avuto un episodio depressivo dopo la fine della gravidanza.
Un pediatra spesso riscontra problemi respiratori nei bambini che hanno madri fumatrici.
La neomamma può anche avere problemi di depressione ma per mancanza di tempo il medico non riesce ad occuparsi dei disturbi della madre.
Per aiutare il bambino a crescere sano, sarebbe invece fondamentale occuparsi della salute della mamma prima di tutto.