E’ oramai risaputo che camminare fa bene alla salute, ma sembra che accelerare il passo allunghi persino la vita. A rivelarlo, uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Hospital Concord di Sydney in Australia, che ha preso in esame quasi 2 mila uomini di 70 anni.
Il gruppo di persone reclutate per la ricerca, iniziata nel 2005 e terminata nel 2007, era formato dal 50% da australiani, dal 30% da inlgesi, greci e cinesi, e dal restante 20% di origine italiana. Durante questo lasso di tempo, si sono registrati circa 266 decessi, e tutti coloro che erano morti avevano una velocità media di camminata di circa 0,88 piedi al secondo (MPS). Le persone che invece erano rimaste in vita avevano una velocità media di almeno 1,36 MPS al secondo, ed erano perciò in grado di percorrere 5 km all’ora.
Sulla scorta dei risultati ottenuti, gli studiosi hanno concluso che maggiore è la velocità media che si mantiene, e la costanza con cui si cammina, migliore è lo stato di benessere e la longevità. La ricerca andrebbe certamente approfondita, ma da sempre gli esperti ci invitano a non condurre una vita troppo sedentaria, approfittando anche di una semplice camminata. Come dimostrato da altri studi, infatti, passeggiare può offrire svariati benefici alla salute, oltre che alla forma fisica.
Camminare regolarmente, infatti, aiuta a ridurre il colesterolo e la pressione sanguigna, fondamentale per prevenire i problemi cardiaci. Basta passeggiare a ritmo sostenuto anche solo mezz’ora al giorno per abbassare del 40% il rischio di infarto e di ictus. Inoltre, camminare riduce l’osteoporosi e rinforza le articolazioni. Anche chi è in sovrappeso può trarre grande giovamento dal camminare velocemente, bruciando calorie e grassi in eccesso, senza contare gli indiscussi benefici per la mente. La passeggiata è un antidepressivo naturale, poiché quando camminiamo i muscoli si attivano e producono le endorfine e la serotonina.
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