Il prossimo 14 novembre, si celebra la Giornata senza alcol per sensibilizzare l’attenzione dei cittadini sul rischio di malattie alcol-correlate. L’iniziativa, è partita dalle associazioni dei consumatori del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU), per chiedere il parere del Consiglio Superiore della Sanità in merito ai pericoli connessi all’uso e all’abuso di alcol.
Gli studi medico-scientifici condotti sulle proprietà del vino, infatti, più di una volta hanno dimostrato come l’abitudine di accompagnare i pasti con 1 bicchiere di vino, sia estremante deleteria per il benessere del nostro organismo. Se è vero che il vino, soprattutto quello rosso, è ricco di resveratrolo, una sostanza prodotta naturalmente dalla vite per difendersi dalle infezioni e che nell’uomo abbassa il colesterolo, è altrettanto vero che la presenza di alcol può provocare danni anche gravi, oltre che un affaticamento epatico che va ben oltre i tanto decantati benefici per il cuore.
Mario Finzi, presidente di Assoutenti, capofila dell’iniziativa, ha spiegato che:
Non si tratterà di una campagna proibizionista ma informativa e per la prevenzione. Vogliamo invitare le Istituzioni competenti a fare chiarezza e programmare con urgenza e senso di responsabilità un’attività adeguata di sensibilizzazione. Anche per l’alcol i cittadini devono conoscere i rischi reali per la loro salute, così come già avviene per il fumo.
La ricerca scientifica, infatti, ha notevolmente ridimensionato numerose convinzioni legate al consumo di alcol. Anche solo 3 bicchieri di vino a settimana, sono sufficienti a danneggiare la salute con il rischio di tumori e, specie nelle donne, di quelli al seno. Un passo avanti, perciò potrebbe essere l’etichettatura delle bottiglie delle bevande alcoliche, che indichino, come già accade per i pacchetti di sigarette, composizione e avvertenze per la salute.
Le associazioni dei consumatori, in occasione della Giornata senza alcol, hanno lanciato anche una raccolta firme a sostegno di una richiesta formale al ministero della Salute affinché, una volta ottenuto il parere del Consiglio Superiore della Sanità, venga stabilito con urgenza una piano di azioni concrete per informare i cittadini sui rischi legati al consumo, spesso eccessivo, di alcolici.