Il caso dell’infermiera affetta da TBC (tubercolosi) all’ospedale Policlinico Gemelli di Roma, ha fatto il giro del mondo, ed è proprio per questo che il Ministero della Salute si è visto “costretto” ha partecipare al convegno “Tbc a Roma: che Fare?”, organizzato dal Codacons. Questa volta a rispondere alle domande dei giornalisti, ma anche di tutti i presenti, c’era Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’istituto superiore di sanità.
Da quello che dichiara Rezza, anche il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, è risultato positivo al test sulla Tbc. “Il ministro della Sanità Ferruccio Fazio è risultato positivo al test della tubercolosi, come del resto il 12% della popolazione italiana”. Alla domanda se il ministro si stesse curando o meno, Rezza risponde: “No, non si sta curando, non ce n’è bisogno. Le persone positive, se hanno infezioni latenti, non sono a loro volta contagiose e non devono curarsi a meno che, in rari casi sviluppino dei sintomi”.
Solamente nell’ospedale capitolino, sono stati verificati 115 casi di Tbc dopo il caso dell’infermiera risultata affetta dall’infezione. Giovanni Rezza, ha poi aggiunto che “Il ministro Fazio si e’ impegnato affinche’ la Regione fornisca gratuitamente le vitamine B, necessarie per evitare complicanze, ai bambini contagiati da Tbc”.
Al ministero della Salute, alcune mamme con bambini che sono stati ospitati presso il nosocomio romano, hanno inviato delle domande, riguardo queste domande Rezza risponde che il ministro: “si e’ anche impegnato nel rivedere le informazioni contenute nel sito del ministero, rispondendo alle 29 domande giunte dai genitori dei bimbi, entro la prossima settimana”.