Secondo i risultati di recenti studi riportati alla conferenza annule della Society for the Study of Reproduction svoltasi in questi giorni a Pittsburgh, noi non siamo soltanto ciò che mangiamo, secondo l’antico detto, ma anche quello che mangiarono le nostre madri durante il periodo della gravidanza e anche prima della fecondazione.
La salute delle madri nei giorni precedenti all’inizio della gestazione può infatti determinare la salute futura del nascituro, e con futura si intendono riscontri anche molto in avanti negli anni, in età ormai adulta.
Secondo la tesi del dottor David L. Lorenzo la nutrizione materna, la quantità di proteine e il livello di grasso nella dieta può provocare cambi epigenetici nel feto in sviluppo, e questo può avere conseguenze sulla salute a lungo termine.
Non è dunque importante soltanto l’alimentazione in gravidanza, ma anche lo stato di salute generale e le corrette abitudini alimentari nel tempo che intercorre tra ovulazione e concepimento. Un periodo che, secondo il parere degli esperti, sarebbe critico e determinante per il feto.
Spesso si incoraggiano le donne incinte a prendere vitamine, quando è ormai troppo tardi per l’impatto sulla salute della crescita del feto. Secondo il dottor Kevin Sinclair, dell’Università di Nottingham, la nutrizione materna, già al momento del concepimento può alterare lo sviluppo del feto. In studi effettuati su pecore e roditori, si è verificato che le madri carenti di vitamina B12 e di acido folico davano alla luce figli che raggiunta la mezza età avevano maggiori problemi di diabete e pressione alta, nonchè problemi di aumento di peso.
Una dieta a basso contenuto di proteine al momento dell’ovulazione viene indicata dagli esperti come ipotetica causa di crescita anormale, malattie cardiache, pressione sanguigna alta. Ecco perchè i medici consigliano di mangiare bene ed in maniera equilibrata sempre, non soltanto nei nove mesi della gravidanza.
[Fonte: Sciencedaily]