La parola d’ordine è “niente panico“. L’allarme diossina si è esteso dai suini ai bovini, ma grazie al fatto che erano state trovate tracce di contaminanti nella carne di maiale, le ricerche sono cominciate in tempo anche su tutti gli altri animali irlandesi, in modo da fermare la commercializzazione di carne infetta prima che arrivi sulle nostre tavole.
L’allarme bovino intanto non desta preoccupazioni, per due motivi. Il primo è che, a causa del morbo della mucca pazza che imperversò anni fa in tutta Europa, da allora la carne bovina ha l’obbligo di arrecare sull’etichetta il Paese di provenienza, con tutti i dati che farebbero risalire al produttore. In questo modo, a differenza della carne di maiale, per quanto riguarda questo mercato il caso è stato immediatamente risolto in quanto la tracciabilità è stata molto più facile, e quindi sono state subito sequestrate le partite di carne incriminata.
La seconda motivazione è stata che i livelli di diossina riscontrati nella carne bovina sono davvero minimi, in alcuni casi leggermente superiori alla soglia di legge, e nei casi peggiori era due volte superiore (nei suini la quantità era circa 200 volte maggiore). In questo modo, anche se per caso nei nostri piatti dovesse finire una bistecca contaminata con la diossina, questa non sarebbe dannosa per il nostro corpo, se mangiata una volta soltanto. Infatti per subire danni bisognerebbe mangiarne molta e per molto tempo, eventualità scongiurata dai controlli fatti in tutta Europa.
L’allarme precoce lanciato da Dublino ha però evitato danni ben peggiori. Infatti è stato rilevato il mangime incriminato anche nell’Irlanda del Nord, che ha un mercato diverso da quello irlandese. Per fortuna i controlli sono partiti ancor prima di mettere in commercio gli animali coinvolti, in maniera tale da evitare ulteriore preoccupazione.
Intanto il Ministero della Salute fa sapere che sono state sequestrate tutte le partite di carne suina segnalate dagli allevatori irlandesi. Secondo i dati forniti dal Paese anglosassone all’Unione Europea, in Italia sarebbero dovute esserci solo 89 partite di carne di maiale, le quali dovrebbero essere sequestrate in maniera preventiva. E’ di poche ore fa la notizia che ne sono state sequestrate 90, una in più.