La fibra solubile è molto importante per i diabetici, poiché regola la quantità di zucchero nel sangue. La nutrigenomica, la scienza che studia come gli alimenti possono influenzare la risposta dei geni, ha permesso di comprendere nel tempo come alcuni cibi siano in grado di migliorare i funzionamenti cellulari, come nel caso del diabete.
Alcuni alimenti, infatti, possono stimolare la produzione di enzimi indispensabili nella regolazione della glicemia e uno di questi, è proprio la fibra solubile, di cui sono ricchi i carciofi, i cavoli, la cipolla, la zucca, le banane, i frutti di bosco e le prugne. Chi è diabetico, sa bene che deve prestare molta attenzione all’indice glicemico degli alimenti, ovvero, la capacità di un alimento di aumentare il valore della glicemia indipendentemente dalla quantità di glucosio che contiene. Ad esempio, il pane integrale tende ad alzare meno la glicemia di quello bianco.
Come spiega il dottor Luca Piretta, nutrizionista della SISA – Società Italiana di Scienze dell’alimentazione:
Le fibre solubili sono essenziali per il controllo glicemico, ma anche la fibra insolubile può aiutare, in quanto lega una porzione di zuccheri rendendoli meno assorbibile. Infine, secondo alcuni studi alcuni prodotti caseari e in particolare i formaggi caprini o formaggi provenienti da ruminanti di alpeggio (fontina, asiago) sembrano essere molto utili nel migliorare la glicemia grazie all’alto contenuto in acidi grassi cosiddetti coniugati. Si tratta ancora di dati ancora preliminari sull’uomo anche perché bisogna essere cauti visto l’alto valore calorico di questi prodotti.
L’alimentazione, dunque, gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel controllo del diabete, una malattia sempre più diffusa, che colpisce quasi il 5% della popolazione italiana, di cui in larga parte sono donne. Oggi, infatti, il diabete rappresenta una delle prime voci di spesa sanitaria e l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel 2030 sarà la quarta causa di morte in Europa.
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