Le fibre sono alimento perfetto per un corretto funzionamento del nostro intestino e la buona salute della flora batterica. Ma sapevate che il suo consumo è consigliato anche per tenere lontana la possibilità di essere colpiti da ictus? E’ questo che ci spiega attraverso uno studio l’Università di Leeds.
Il prossimo mese di aprile è dedicato dalla comunità internazionale totalmente alla prevenzione dell’ictus cerebrale. Ed ancora una volta, attraverso la ricerca condotta dagli scienziati inglesi, è possibile verificare come il consumo di cereali integrali, frutta e verdura (in poche parole “fibre”, N.d.R.) e quindi la conduzione di una giusta alimentazione sia in grado di preservare il nostro organismo da problemi molto di più di tanti medicinali. Sette grammi di fibre, elaborabili da un piatto di pasta integrale e da due porzioni di frutta e verdura, secondo i risultati ottenuti dai ricercatori, riducono il rischio di ictus del 7%. Lo studio è stato pubblicato sulla nota rivista di settore Stroke.
Già in passato diverse ricerche avevano dimostrato che un buon consumo di fibre alimentari, sia di tipo solubile che di tipo non solubile, contribuiscono in modo sostanziale a ridurre il colesterolo ed al controllare la pressione sanguigna: non dobbiamo dimenticare che ipertensione e colesterolo alto sono due pericolosi fattori di rischio per questa patologia. Gli scienziati, revisionando i dati di otto studi pubblicati tra il 1990 ed il 2012, sono riusciti a quantificare il beneficio apportato da una dieta contenente fibre. Per sette grammi di quest’ultime in più al giorno, si archivia un 7% di probabilità in meno di sviluppare ictus.
La dose raccomandata? Secondo gli esperti della American Heart Association, l’associazione dei cardiologi americani, dovrebbe essere pari ad almeno 25 grammi di fibre al giorno. Commenta il coordinatore dello studio, Diane Threapleton:
La gran parte delle persone non assume la dose giornaliera raccomandata di fibre, e aumentare l’introito di fibre nell’alimentazione può contribuire in modo significativo a ridurre il rischio di ictus.
Cosa stiamo aspettando quindi?
Fonte | Stroke
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