Con l’estate che incalza e l’innalzamento delle temperature il rischio di intossicazioni alimentari è sempre in agguato. Il caldo, infatti, favorisce la moltiplicazione dei microrganismi patogeni presenti negli alimenti. Gli esperti ci consigliano di non abbassare la guardia e di fare attenzione non solo a quello che si mangia, ma anche a ciò che si beve.
I casi di intossicazione alimentare sono più frequenti durante il periodo estivo, complici anche le scorrette modalità di conservazione e di somministrazione degli alimenti. Secondo l’EFSA (European Food Safety Authority) l’Italia è al secondo posto, tra i paesi analizzati, con il maggior numero di focolai segnalati.
L’intossicazione alimentare più comune è la salmonellosi, causata dal batterio della salmonella. Tale germe è invisibile ad occhio nudo e insieme a piccolissime particelle di feci può essere presente sul guscio delle uova, frutta e verdura, nella carne cruda e nei cibi preparati o cotti in modo malsano. Ma si registrano anche casi di casi di botulismo, intossicazioni da stafilococco aureus e intossicazioni da bacillus cereus.
Vista l’incidenza del fenomeno, gli esperti dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano hanno stilato un decalogo per prevenire le intossicazioni alimentari:
- Evitare di acquistare carne fuori dagli esercizi autorizzati alla vendita e le cotture incomplete (es. cottura al barbeque).
- Consumare pesce ben cotto e acquistato presso esercizi commerciali sicuri. In caso di pesce crudo, tutti i ristoranti che lo servono, per legge, debbono averlo preventivamente passato in un abbattitore di temperatura per 24 ore a -20°C. anche se lo comprate, il pescivendolo dovrà abbatterlo prima di venderlo per neutralizzare batteri molto pericolosi come l’anaskis.
- Lavare accuratamente frutta e verdura aggiungendo all’acqua del bicarbonato o altri disinfettanti alimentari.
- Verificare sempre che l’acqua sia potabile quando si beve da fontane. Nel dubbio, preferire acqua in bottiglia.
- Consumare uova ben cotte e acquistate presso esercizi commerciali autorizzati. Lavarle bene prima di romperle sulle preparazioni.
- Assicurarsi che dolci e gelati non siano scaduti e che siano stati conservati perfettamente. Non teneteli fuori dal frigo se non per consumarli, ed in ogni caso non conservate per più di 1-2 giorni i dolci a base di creme e uova e ad una temperatura di 5°C o inferiore.
- Evitare di conservare gli alimenti a temperatura ambiente; quando si trasportano gli alimenti fuori casa, anche se utilizzare borse refrigeranti, vanno consumati dopo poco tempo.
- Lavare sempre le mani prima e dopo aver toccato alimenti crudi; usare dei guanti se avete ferite o lesioni sulle mani; tenere lontani gli animali domestici dal luogo dove conservate i cibi, poiché trasportano microrganismi dannosi; tenere sempre puliti e in ordine gli utensili e le superfici usate per cucinare (soprattutto nella preparazione di cibi diversi); evitare il contatto del cibo con mosche o altri insetti; anche in frigo conservare in cibo in contenitori chiusi ermeticamente e separati per genere alimentare.
- Preferire il consumo di alimenti cotti, soprattutto per quanto riguarda carni, pesci, frutti di mare e uova.
- Fare attenzione ai luoghi d’acquisto. È bene rivolgersi sempre a rivenditori autorizzati e di provata fiducia.
L’attenzione poi deve essere massima in gravidanza, a causa del rischio di toxoplasmosi, un’infezione causata dal parassita toxoplasma gondii, che può provocare l’aborto spontaneo o compromettere il feto, con danni al sistema nervoso centrale e lesioni oculari o nel peggiore dei casi la morte in utero. Per evitare la toxo basta seguire alcuni accorgimenti, del tutto simili a quelli precedentemente suggeriti dagli esperti dell’Osservatorio Grana Padano, fatta eccezione per i salumi non cotti come prosciutto crudo, salame, bresaola, speck & co. che vanno sempre e comunque evitati, e il pesce crudo, non tanto per il rischio di toxo in sé per sé, quanto per la salmonella.
Via| Osservatorio Nutrizionale Grana Padano; Photo Credit| Thinkstock