Mangiare sano, nonostante la crisi economica è possibile. Recenti indagini statistiche e sondaggi hanno evidenziato come negli ultimi tempi, a causa del diffondersi di problemi finanziari anche la qualità degli alimenti che mettiamo nel piatto si è abbassata: a rischio e pericolo per la nostra salute, l’acquisto di sottomarche di prodotti o alimenti di non certa provenienza, si è fatto più frequente. Eppure basta poco per mangiare in modo salutare senza spendere grandi cifre, magari semplicemente guardando al passato.
Poche sere fa ho preparato una zuppa di fagioli che i bambini hanno denigrato. In famiglia abbiamo riflettuto su come i nostri nonni e genitori da piccoli avessero fatto grandi mangiate di legumi e su come questa tendenza stia tornando prepotentemente alla ribalta in molti nuclei familiari, fino a poco tempo fa abituati ad una bistecca al giorno. I dietisti dell’ANDID (Associazione Nazionale Dietisti) da oggi riuniti in congresso a Firenze, conferma il nostro pensiero con un bel decalogo su come mangiare sano (ed ecologico) in tempo di crisi. Ecco i punti salienti:
- Fare almeno 3 pasti al giorno, a partire dalla prima colazione.
- Preferenza ai prodotti di origine vegetale (frutta e verdura di stagione, legumi e cereali), magari a chilometro zero (o filiera corta) ovvero prodotti locali. Si ricorda che questi prodotti sono utili anche per creare ottimi primi piatti e accompagnare o sostituire i secondi.
- In ogni pasto principale introdurre almeno una porzione di cereali e derivati (pane, pasta, riso,mais, patate), privilegiando quelli integrali e a ridotto contenuto in grassi; aggiungere sempre abbondante verdura cotta o cruda.
- Evitare di eccedere nel consumo di prodotti di origine animale (carne, salumi e insaccati, latticini e formaggi): durante la settimana, a pranzo e a cena, alterna la varietà privilegiando la carne bianca, il pesce (ottimo quello azzurro!) 1-2 volte a settimana, le uova 1-2 volte a settimana. Non assumere formaggi più di 2-3 volte a settimana.
- Legumi secchi o freschi (ceci, fagioli, lenticchie, fave, piselli): almeno due volte a settimana. Insieme ai cereali possono dar vita a gustosi piatti unici: pensiamo alla pasta e fagioli ad esempio!
- Usare olio extravergine d’oliva sia per la cottura che come condimento a crudo; è certamente più costoso di quello di semi, ma ne guadagna il gusto oltre che la salubrità del piatto ed esistono metodi di cottura che ne favoriscono il consumo di una minor la quantità.
- Pianificare il menù settimanale con l’ausilio di un’adeguata e dettagliata lista della spesa. Evitare di farsi incantare da campagne promozionali seppur convenienti per prodotti alimentari che non ci interessano, che non sono nel menù settimanale prefissato.
- Ridurre le quantità del cucinato e riciclare ciò che avanza. Avete mai provato il gusto di una frittata di spaghetti?
- Da bere? L’acqua di rubinetto (tranne in rari casi di falde acquifere inquinate) va benissimo lo stesso, non servono bibite zuccherate, gassate o piene di Sali minerali (a meno che non si faccia sport intenso ad agosto).
- Una vita attiva, piena di movimento sarà la ciliegina sulla torta del nostro benessere.
Insomma è come ritornare indietro nel tempo, in ciò che di salutare c’era nell’alimentazione di qualche decennio fa e che nell’era dell’opulenza abbiamo dimenticato, con il conseguente sviluppo di obesità e malattie correlate. Che questa crisi economica in qualche modo ci faccia bene alla salute?
Fonte: Andid
Foto: Flickr