Che i pistacchi potessero aiutare a tenere sotto controllo il diabete non è una novità assoluta, già lo scorso autunno, infatti, durante l’International Congress of Nutrition di Granada, si erano evidenziati gli effetti benefici sulla salute di quest’alimento e della frutta secca in generale. La ricerca condotta dalla Roviri Virgilio University di Tarragona (Spagna), dunque, conferma il ruolo svolto dai pistacchi, soprattutto nella fase che precede l’insorgere del diabete (pre-diabete).
Tutta la frutta a guscio è ricchissima di grassi insaturi, proteine vegetali, vitamine, fibra alimentare, Sali minerali, oltre ad altre sostanze come i fitosteroli, che contribuiscono a ridurre il cosiddetto colesterolo cattivo. Lo studio spagnolo, presentato nel corso del Congresso europeo sull’obesità a Sofia, in Bulgaria, ha preso in esame un gruppo di volontari (54) in sovrappeso o obesi e in fase di pre-diabete.
La ricerca è durata 8 mesi, durante i quali a tutti i partecipanti è stata prescritta una dieta mediterranea, mentre ad alcuni, in aggiunta, è stato indicato di mangiare ogni giorno 57 grammi di pistacchi. L’analisi dei dati raccolti ha dimostrato che, tra chi aveva mangiato i pistacchi e chi non li aveva nel menu, non si è rilevata una particolare differenza di peso corporeo, ma i livelli di insulina si erano ridotti notevolmente nei primi.
Secondo gli esperti, il merito sarebbe da ricercare nella felice combinazione di alcune sostanze naturalmente presenti nei pistacchi come i grassi insaturi, le fibre e gli antiossidanti, che facilitano all’organismo il compito di elaborare meglio gli zuccheri contenuti negli alimenti.
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