Home » MEDICINA DELL'ALIMENTAZIONE » Alimentazione e prevenzione » Tassa sul cibo spazzatura, l’idea piace agli italiani

Tassa sul cibo spazzatura, l’idea piace agli italiani

Qualche giorno fa vi avevamo anticipato della possibilità dell’introduzione di una tassa sul cibo spazzatura. Ebbene, contrariamente alle attese sembra che questa idea piaccia agli italiani. Lo ha stabilito un recente sondaggio pubblicato sul sito ufficiale della Coldiretti secondo cui l’81% degli italiani sarebbe contento se venisse introdotta una tassa sui cibi che fanno male.

L’idea di introdurla in realtà non è una novità tutta italiana, ma questa gabella esiste già in altri Paesi come Francia e Danimarca, ma la richiesta degli italiani è che questo aumento sul cosidetto junk food non vada ad ingrossare le casse statali, ma sia devoluto per incentivare la produzione di cibo sano e a chilometro zero, magari facendone abbassare il prezzo al supermercato.

Tutti sanno che mangiare patatine e salsine varie fa male, ma un po’ il costo inferiore ed un po’ la sensazione di benessere che danno al momento della consumazione fanno sì che i ristoranti come i McDonald siano sempre pieni. E’ normale che, in un momento di crisi, tra un hamburger che costa un euro ed un filetto che ne costa 4, la casalinga scelga di spendere meno. Per questo se il mercato non fa la sua parte, deve intervenire il Governo per tutelare la salute dei cittadini.

Non c’è tempo da perdere nell’affrontare un’emergenza che sta mettendo a rischio il futuro delle nuove generazioni, bisogna scoraggiare il consumo di cibo-spazzatura, mentre deve essere al contempo sostenuto il cibo genuino e locale, a cominciare dalle scuole

ha dichiarato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. Ma come funzionerà? L’idea è di seguire l’esempio francese che tassa 7,16 euro per ettolitro le bevande gassate. Dunque una bottiglia da un litro e mezzo di coca cola ad esempio vede un rincaro di 11 centesimi; una lattina invece costa 2 centesimi in più e così via. Il ricavato viene girato alle aziende francesi che producono frullati biologici e yogurt freschi. In Danimarca invece le patatine e le merendine vengono tassate a 2,15 euro al chilo per finanziare l’agricoltura locale.

La Coldiretti inoltre ricorda che questi cibi di conforto, che però sono considerati spazzatura visto ciò che contengono, sono i principali responsabili o fattori di rischio di alcune condizioni mediche come obesità, malattie cardiocircolatorie, diabete, ipertensione, infarto e cancro. Per questo bisogna agire per convincere la gente a fare a meno di queste schifezze e nutrirsi di cibi più sani, che fanno anche bene all’economia italiana.

[Fonte: Coldiretti]

Photo Credits | Thinkstock