Home » MEDICINA DELL'ALIMENTAZIONE » Diete e Metabolismo » Paleodieta, benefici e controindicazioni

Paleodieta, benefici e controindicazioni

La paleodieta è un regime alimentare basato su cibi e sul modo di consumarli del Paleolitico. Il suggerimento è infatti quello di mangiare solo verdure e carni presenti sul nostro pianeta 10 mila anni fa, proprio come lo facevano i nostri antenati.

I benefici della paleodieta

Secondo gli alcuni esperti, la paleodieta potrebbe effettivamente apportare dei benefici per l’organismo: questo perché il nostro corpo sarebbe “programmato” per alimentarsi con i cibi che i nostri antenati mangiavano e quindi reagirebbe in modo migliore ai nutrienti assunti in questo modo sia a livello genetico che metabolico. In questo modo si dovrebbero riuscire ad evitare tutti i fattori di rischio legati al cibo relativi alle malattie croniche e degenerative che affliggono l’essere umano e che sono correlate all’assunzione di zuccheri o altri cibi raffinati. malattie croniche degenerative moderne, imputate anche a cibi eccessivamente raffinati. Secondo il dott. Loren Cordain, studioso presso la Colorado State University, ed esperto della paleodieta, diversi test clinici avrebbero mostrato che questo regime alimentare è in grado di abbassare la pressione sanguigna, ridurre le infiammazioni e il rischio di malattie cardiovascolari. Contestualmente sarebbe inoltre in grado di far perdere peso, combattere l’acne ed il diabete e favorire uno stato di salute migliore.

Controindicazioni della paleodieta

Vi sono controindicazioni nella paleodieta? Questo punto è sotto ampio dibattito, nella maggior parte dei casi per via della qualità dei cibi contenuti nel regime alimentare. Non si può infatti non notare che rispetto agli animali e pesci presenti migliaia di anni fa, i nostri alimenti sono contaminati spesso da metalli pesanti o altre sostanze inquinanti. Chi si alimenta con tale regime elimina totalmente il glutine dalla propria dieta, non utilizzando tutti quegli alimenti frutti di una coltivazione convenzionale, favorendo invece il consumo di frattaglie, noci, frutta, uova, verdure, cacciagione e pesce.  La mancanza di fonti di calcio può portare ad una carenza di vitamina D e il cambio repentino di alimentazione con la conseguente perdita di alcuni nutrienti può essere accompagnata da disturbi come la letargia, la stanchezza e l’irritabilità. Senza contare la possibile comparsa di gastroenteriti, mal di testa ed alitosi.

Photo Credits | alexpro9500 / Shutterstock.com