Nel cordone ombelicale al momento del parto sono presenti le cellule staminali ematopoietiche che derivano da una cellula ancora più primitiva, l’emangioblasto. Quest’ ultima rappresenterebbe la cellula progenitrice comune da cui, mediante diversi stadi differenziativi originerebbero sia le cellule ematopoietiche che le cellule endoteliali vascolari, ovvero le cellule che rivestono lo strato interno di tutto i vasi sanguigni che compongono l’albero circolatorio e che sono a diretto contatto con il sangue.
Le cellule staminali ematopoietiche mostrano delle caratteristiche importanti tra le quali, da una parte, la possibilità di moltiplicarsi dando origine a cellule mature differenti tra loro e dall’ altra quella dell’ automantenimento. In pratica, quando la cellula staminale si divide genera due cellule figlie, una simile alla madre, che conserva tutte le caratteristiche morfologiche e biologiche della cellula madre, mentre l’altra cellula si moltiplicherà incessantemente, sino a formare un gran numero di cellule mature.
La cellula che non si suddividerà ulteriormente, occupa la nicchia del midollo osseo ove si trovava la cellula madre, mentre le cellule che si moltiplicano e si differenziano lasciano la nicchia materna e man mano che maturano colonizzano gli organi ove la loro presenza è necessaria. Nel midollo osseo rimane sempre un numero abbastanza costante di cellule staminali collocate in “case predisposte allo scopo“, mentre un gran numero di cellule destinate a moltiplicarsi, a maturare e specializzarsi raggiungono progressivamente tutti i distretti dell’ organismo ove sono richiesti la loro presenza e la loro attività.
In pratica, solo le cellule più immature posso restare nella “casa materna” o in prossimità di essa, mentre con la maturazione e l’acquisizione di nuove capacità le cellule figlie devono abbandonarla definitivamente. Queste ultime sono rappresentate inizialmente da progenitori orientati che, moltiplicandosi e progredendo nella maturazione, perdono man mano la capacità di dare origine a linee cellulari differenti tra loro.
Infine, raggiunta la completa maturità, perdono generalmente la capacità di riprodursi ulteriormente mentre possono svolgere nel migliore dei modi i compiti per cui sono stati progettati ed istruiti.Queste cellule mature sono destinate a morire entro poche ore o dopo anni di attività.
Il cordone ombelicale, che normalmente viene gettato, contiene sangue ricco di cellule staminali, le stesse del midollo osseo. E una donna che decide di donare quel sangue offre a tante persone malate una speranza in più di guarire e tornare alla vita, in quanto, le cellule staminali contenute nel cordone ombelicale consentono di creare globuli bianchi, rossi e piastrine: gli elementi fondamentali del nostro sangue.