Si devono superare gli ospedali giudiziari psichiatrici? Allora bisogna potenziare l’assistenza psichiatrica nelle carceri in modo tale da poter curare e rendere meno pericolosi alcuni detenuti, come Bartolomeo Gagliano, di recente evaso dopo un permesso premio. La sua storia è indicativa dello stato attuale delle cose.
Quando la cronaca entra così prepotentemente nella “pertinenza medica”non si può fare altro che riflettere sull’attuale situazione carceraria ed assistenziale e chiedersi se si è fatto davvero abbastanza per far si che il malato psichiatrico sia realmente assistito quando il suo grado di patologia non prevede il ricovero in un OPG. Questo ci porta ad un’altra considerazione: a breve gli ospedali psichiatrici giudiziari saranno dismessi. Riuscirà lo stato a potenziare l’assistenza psichiatrica nelle carceri? Ecco cosa ne pensa Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di salute mentale dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano e presidente della SIP, la Società italiana di Psichiatria:
La Sip intende richiamare l’attenzione delle Istituzioni sulla necessità di un graduale superamento degli OPG, ma non prima di aver chiarito, una volta per tutte, l’importanza dell’estrema necessità che sia fornita assistenza psichiatrica direttamente all’interno delle carceri, in modo strutturato da personale qualificato, preparato e competente. Questo significa creare all’interno delle carceri delle condizioni di sicurezza per i detenuti affetti da disturbi mentali gravi, che hanno compiuto gravissimi reati nei confronti delle persone, in maniera particolare nei confronti delle donne, affinché possano essere curati senza spostamenti, con la garanzia di certezza della cura, ma anche una certezza della pena, e quindi una maggiore sicurezza ai cittadini.
Il caso di Gagliano è quanto mai pertinente perché al momento del rilascio, previsto per il 2015, sarebbe stato affidato in quanto a controlli, al locale dipartimento di salute mentale. Nel corso delle ultime visite psichiatriche alle quali è stato sottoposto non erano stati rilevati “segni né sintomi psicotici produttivi in stato di acuzie”. Ma è lecito chiedersi…si è fatto davvero tutto il necessario? Rappresenta un pericolo? Una maggiore assistenza avrebbe fatto la differenza?
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