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Fibrosi cistica: bimbo rifiutato dall’asilo pubblico

Rifiutato dall’asilo pubblico perché affetto da fibrosi cistica. E’ la storia di un  bambino calabrese di 5 anni, al quale è stata negata l’iscrizione in una scuola pubblica dell’infanzia perché affetto da questa patologia progressiva, ma non contagiosa.

La storia, portata a conoscenza dal Quotidiano della Calabria grazie all’intervento della Lega italiana Fibrosi Cistica Onlus, si è svolta nel paese di Montepaone lo scorso mese di novembre. La fibrosi cistica, lo premettiamo, è una malattia congenita, di tipo cronico, che si trasmette per via genetica. Dipende da un’anomalia di una proteina adibita alla regolazione degli scambi idroelettrolitici delle cellule degli epitelio. Essa coinvolge numerosi organi, prima di tutto l’apparato respiratorio, ma anche il fegato, l’intestino, il pancreas e l’apparato riproduttivo. Si tratta di una patologia che si manifesta già nelle prime settimane di vita.

I genitori del piccolo si sono visti negare l’iscrizione del proprio figlio all’asilo pubblico “Suor Salvatorina Casadonte” con una motivazione davvero inaccettabile, visto che la fibrosi cistica non è una malattia contagiosa:

Il nostro istituto non può essere scambiato per un ospedale e non può quindi assistere persone affette da malattie infettive.

L’associazione ha quindi inviato una lettera al ministero dell’Istruzione, al sindaco di Montepaone ed all’Ufficio scolastico provinciale e regionale per segnalare l’accaduto e per spiegare che il rifiuto del dirigente scolastico è un fatto da considerare grave perché, citiamo testualmente dalla lettera:

[…]un bambino affetto da fibrosi cistica è un bambino dall’aspetto normale e dall’intelligenza vivace che però lotta tutta la vita contro una malattia subdola e progressiva che colpisce soprattutto l’apparato respiratorio e digestivo. Gli ostacoli sono ancora una volta posti proprio da quelle istituzioni che dovrebbero tutelare il bambino e consentirgli un totale e sereno inserimento scolastico e sociale e che, invece, con troppa superficialità, lo hanno discriminato, negandogli alcuni dei suoi diritti fondamentali quali la formazione e la socializzazione.

Il bimbo è attualmente iscritto presso la scuola materna di un vicino paese, costretto ogni mattina ad un viaggio di diversi chilometri. Ciò che vuole comprendere la Lega italiana Fibrosi Cistica Onlus, dati i reiterati tentativi dei genitori andati a vuoto di spiegare che la fibrosi cistica non è una malattia infettiva, è se la scuola abbia rifiutato di accettare il bambino tra i suoi iscritti per non dover fornire dell’assistenza di tipo speciale al piccolo.

Lega italiana Fibrosi Cistica Onlus

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