Da quando è caduta in casa lo scorso dicembre, Hillary Clinton è stata sempre vittima di illazioni molto gravi sulla sua salute, specialmente fino a che non si è saputo del piccolo trombo creatosi nel suo cranio. Ora tornata al lavoro, l’abbiamo vista in pubblico con degli spessi occhiali. Si tratta in realtà di paralisi del sesto nervo cranico?
E’ questa l’ipotesi che al momento va per la maggiore in merito alle condizioni di salute di Hillary Clinton, ed è impossibile non sottolineare ironicamente come si sia fatto qualche passo avanti rispetto all’ipotetico tumore al cervello di qualche settimana fa. Gli occhiali che la politica statunitense indossa, oltre che farla sembrare una dotta quanto miope professoressa (senza offesa per la categoria, N.d.R.) rivelano che la donna soffre di visione doppia. Essi infatti montano delle particolari lenti, conosciute sotto il nome di “prismi di Fresnel”, usati per l’appunto per correggere questo particolare difetto oculistico: la diplopia.
C’è chi azzarda ancora che questa condizione sia frutto di un ictus, dato che il mancato afflusso di sangue al cervello, per breve tempo può causare questa sintomatologia, ma la maggior parte dei medici statunitensi intervistati dai media è concorde sul fatto che possa essersi verificata una paralisi del sesto nervo cranico, uno di quelli che regolano i movimenti oculari. Se questo nervo smette di funzionare, l’occhio non ha più la possibilità di muoversi verso l’esterno causando una visione non in asse tra le due retine, con il risultato di sembrare doppia. I prismi di Fresnel servono a riportare l’immagine al posto giusto per essere visionata dalla retina, riallineando in qualche modo i due assi visivi.
Si sospetta che Hillary Clinton possa essere affetta da paralisi del sesto nervo cranico non solo per gli strumenti che ha iniziato ad utilizzare ma perché tra le cause più probabili della comparsa di questa patologia vi è un trauma, come quello subito dalla donna lo scorso dicembre con la caduta e la battuta della testa. Se venisse confermata questa diagnosi, nel corso di cinque sei mesi, se fortunata, l’ex segretario di stato americano potrebbe vedersi sciogliere la paralisi del nervo spontaneamente.
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