L’Ilva di Taranto è stata posta sotto sequestro perché inquinante. Alla base di questa decisione che coinvolge il centro siderurgico vi è la “noncuranza” dimostrata rispetto ai gravi danni che il suo ciclo di lavorazione e produzione “provoca all’ambiente” ed alle persone. Si è espresso così il gip della cittadina pugliese che ha firmato l’ordinanza. L’inquinamento provocato è stato considerato pericoloso per la salute pubblica. Quali problemi la fabbrica apportava?
Sappiamo che l’inquinamento atmosferico e non, lo smog proveniente dalle auto ed i fumi delle fabbriche sono dannosi per la salute. Per quella di adulti e bambini ed addirittura per i feti nel grembo materno. Per fervi un esempio, in questi casi il nascituro non solo rischia di venire alla luce prematuramente, ma corre il rischio di sviluppare malattie croniche e debilitanti come il diabete.
Secondo il Tribunale di Taranto, gli impianti dell’Ilva, ancora oggi nonostante i ripetuti inviti al miglioramento degli stessi, producono delle emissioni nocive che superano i limiti consentiti dalla legge e che preservano “impatti devastanti” sia sull’ambiente circostante sia sulla popolazione. Si stima in 400 decessi in 7 anni l’effetto dell’inquinamento della fabbrica sui cittadini.
Citiamo dall’ordinanza di sequestro:
L’imponente dispersione di sostanze nocive nell’ambiente urbanizzato e non ha cagionato e continua a cagionare non solo un grave pericolo per la salute (pubblica), ma addirittura un gravissimo danno per le stesse, danno che si è concretizzato in eventi di malattia e di morte. In tal senso le conclusioni della perizia medica sono sin troppo chiare.[…]le concentrazioni di diossina rinvenute nei terreni e negli animali abbattuti costituiscono un grave pericolo per la salute pubblica ove si consideri che tutti gli animali abbattuti erano destinati all’alimentazione umana su scala commerciale e non, ovvero alla produzione di formaggi e latte. Trattasi di un disastro ambientale inteso chiaramente come evento di danno e di pericolo per la pubblica incolumità idoneo ad investire un numero indeterminato di persone[…] Le sostanze inquinanti erano sia chiaramente cancerogene, ma anche comportanti gravissimi danni cardiovascolari e respiratori. Gli effetti degli Ipa e delle diossine sull’uomo non potevano dirsi sconosciuti.
La pericolosità di alti livello d’inquinamento, in particolare quello relativo alle sostanze descritte dall’ordinanza, è risaputo essere inficiante in prima istanza nei confronti dell’apparato respiratorio. Asma, bronchiti, tosse: sono solo alcune nelle patologie che possono essere sviluppate in seguito ad una simile esposizione. Pressione alta, infarto ed ictus vivono l’esposizione a diossina ed altro materiale inquinante come fattore di rischio. Tutte patologie molto gravi, alle quali possono avvicendarsi anche diverse forme di cancro.
Sebbene tutta la solidarietà possibile deve essere espressa nei confronti di quei lavoratori che si trovano in un momento di difficoltà a causa della decisione di chiusura, non bisogna dimenticare la necessità di mettere a punto delle strategie di rinnovo per l’Ilva, affinché gli impianti non cagionino più danno alle persone del luogo.