Alitosi, cause, rimedi e cure per l’alito cattivo

Quando parliamo di alitosi, o alito cattivo, indichiamo l’odore sgradevole che esce dalla bocca durante la respirazione. Si tratta di un problema che può colpire qualsiasi persona a prescindere dal sesso e dall’età, sebbene con il progredire degli anni aumentino le possibilità di soffrire di questa problematica. E’ un disturbo che provoca imbarazzo socialmente, soprattutto nei rapporti interpersonali.

Hai l’alito cattivo? Te lo dice un servizio anonimo

Se l’alito cattivo è il tuo problema, da oggi potrebbe non esserlo più grazie ad un servizio anonimo, che ti toglie dall’impaccio. Si chiama “SOS alito cattivo” ed è stato messo a punto dall’ABHA – Associazione Brasiliana di alitosi. Per segnalare il disturbo a chi ne soffre, si può scegliere la tradizionale lettera o una più veloce email, chiaramente in forma anonima.

Alito cattivo, un preparato per risolverlo definitivamente

L’alito cattivo è un problema comune a molte persone. Alcune volte può dipendere da una scarsa igiene orale, talvolta può dipendere da patologie inerenti l’apparato digerente o da infezioni del cavo orale. Quello che rimane comune in tutti i casi è la mancata risolvibilità del problema: tra mentine, collutori e dentifrici di ogni genere. In Israele sarebbe stato composto un preparato in grado di risolvere il problema.

Mal di testa, radiografia scopre una lama nel cranio di un uomo: salvo

Una leggenda metropolitana? Chissà, ma vale la pena di raccontarvela: in seguito ad una cefalea costante un uomo di 30 anni si è sottoposto ad una radiografia, una semplice indagine diagnostica, che ha scoperto immediatamente la causa della sua sofferenza: una lama di coltello lunga ben 10 cm! E’ accaduto in Cina, presso il People’s Hospital di Yuxi City, nella provincia della Yunnan. L’uomo in questione si chiama Li Fuyan. Poco più di 5 anni fa aveva subito un’aggressione durante una rapina ed era stato colpito alla testa con un coltello.

Come riconoscere e curare l’alitosi

E’ sicuramente uno dei disturbi socialmente più fastidiosi di cui si possa soffrire, ma l’alitosi, comunemente detta “alito cattivo“, è molto più frequente di quanto si possa immaginare: ne soffre circa il 50% della popola­zione mondiale. In ogni caso, che ne soffrono in 10 o in 10.000, resta un bel pro­blema, soprattutto a fini interper­sonali . Per correre ai ripari, in­nanzitutto sarà bene fare delle distinzioni per meglio capire le cause e, dunque, i rimedi a tale disturbo. L’alitosi si può dividere infatti in due forme: transitoria e persistente.

La prima è la forma meno grave, episodica, e spesso riconducibile al consumo di determinati cibi obevande. Alcuni cibi “alitogeni” (scatenanti alitosi) ormai noti a tutti sono: aglio, cipolla, scalogno ed erba cipollina, in quanto ricchi di principi attivi solforati che, dopo essere stati ingeriti, pas­sano nel sistema sanguigno e poi nei polmoni da cui vengono emessi con la respirazione finché l’organismo non li avrà definitiva­mente eliminati. Causano alitosi, però, anche il consumo di alcool e tabacco e l’assunzione di alcuni farmaci causanti diminuzione della salivazione (come ad esem­pio la maggior parte degli antide­pressivi, ma non solo, è stato riportato infatti che oltre 600 far­maci di uso comune possono cau­sare secchezza della bocca associata o meno a ridotta fun­zione delle ghiandole salivari).

In tutti questi casi il rimedio può essere immediato, ovvero, per quanto possibile, l’interruzione o diminuzione del consumo di ali­menti o sostanze alla base del­l’alitosi. L’alitosi persistente, invece, è legata alla presenza di patologie vere e proprie e richiede una diagnosi completa e una te­rapia da parte dell’otorino, del dentista o del medico curante e anche il tuo farmacista può consi­gliarti una giusta terapia.

Come fare per sapere se siete affetti da alitosi

Se avete l’alito cattivo, probabilmente il vostro migliore amico non ve lo dirà, ma non è detto che profumiate di rosa. Il termine medico per l’alito cattivo è “alitosi”, e può essere causata da diversi fattori, i più comuni dei quali sono:

  • Una crescita eccessiva di batteri nella cavità orale risultante da insufficiente pulizia della lingua;
  • Scarsa igiene orale;
  • Malattie gengivali che si possono notare se le gengive sanguinano quando vi lavate i denti o usate il filo interdentale;
  • Protesi sporche;
  • Ascessi orali;
  • Raffreddori, influenza e altre malattie;
  • Secchezza delle fauci causata dalla respirazione con la bocca;
  • Digiuno;
  • Prolungato parlare;
  • Stress;
  • Alcuni farmaci;
  • Fumo.

Se una di queste cause vi riguarda, è alta la probabilità che il vostro alito sia abbastanza pesante. In molti pensano che l’alito cattivo sia collegato allo stomaco, tanto che inizialmente cercano aiuto dai gastroenterologi. Ma la scienza oggi ha dimostrato il contrario. Anzi, nella maggior parte dei casi il problema è la mancanza di igiene della lingua. In qualche modo l’igiene orale fin dalla giovane età non si concentra sulla pulizia della lingua e di conseguenza questa parte è spesso dimenticata.

I colluttori sono davvero efficaci?

L’igiene orale è una buona abitudine importantissima per il mantenimento di una bocca e denti sani, nonchè per lo stato di salute generale.
Ma avere un bel sorriso e, soprattutto, un alito fresco e profumato è estremamente rilevante anche per la vita sociale. Non è infatti piacevole soffrire di alito cattivo, soprattutto perchè questo influenza negativamente le relazioni interpersonali e fa sentire più insicuri di sè, non appena si apre bocca.

A questo proposito, spesso dentisti e ancor di più spot pubblicitari, ci suggeriscono le soluzioni più disparate, prima tra tutte, escludendo l’infinità di caramelle balsamiche e gomme alla menta, l’uso di un buon colluttorio, dopo aver lavato i denti. Ma sarà davvero efficace contro l’alito cattivo? Se lo sono chiesti alcuni ricercatori che hanno analizzato i dati relativi ai risultati e alle conseguenze dell’impiego costante di un colluttorio per completare l’igiene orale.

La salute orale e’ fondamentale per la salute generale

Denti sani consentono all’individuo di ingerire alimenti opportunamente masticati, quindi “adattati” all’apparato digerente, in modo che questo possa funzionare al meglio. Uno squilibrio in questo senso causa ripercussioni anche ad altri importanti organi interni e ciò determina nel lungo periodo problemi seri a tutto l’organismo.

 Qualche anno fa le malattie a denti e gengive producevano come conseguenza la perdita dei denti, e inoltre non era posta la dovuta attenzione agli effetti collaterali per la salute generale. Oggi invece possiamo validamente porre delle barriere a nostra difesa grazie all’igiene orale quotidiana sconfiggendo i più grandi nemici dei nostri denti: la placca batterica e il tartaro.

Denti: effetto fumo

Nella definizione dei rapporti tra tabacco e malattie del cavo orale possono essere individuati tre diversi livelli. Il primo è quello del ruolo del fumo quale fattore di rischio dei tumori del cavo orale, il secondo coinvolge i rapporti fra tabagismo e patologie odontoiatriche, mentre il terzo riguarda gli effetti del fumo sulle problematiche di ordine estetico.

 Il fumo è sicuramente uno dei principali fattori di rischio per i carcinomi del cavo orale. Si tratta di un problema di notevole rilevanza: il cancro orale e della faringe è fra i più importanti nell’uomo, occupando l’ottavo posto fra i tumori più frequenti nel mondo. Si tratta di un dato che ci deve preoccupare perché è paradossale che un tumore che si “vede“, come appunto quello che si sviluppa all’interno della bocca, in realtà non venga visto e individuato per tempo. Ci si deve domandare perché ciò accade.