HPV: un uomo su due ce l’ha ma non tutti lo sanno

La metà degli uomini della popolazione mondiale potrebbe essere stato infettato dal papillomavirus umano o HPV, secondo un recente studio effettuato negli Stati Uniti. Nell’ambito della campagna sul vaccino per gli uomini, già consigliato per le ragazze e le giovani donne, alcune ricerche stanno portando alla luce dati molto preoccupanti.

L’infezione da HPV è meglio conosciuta come la causa primaria del cancro cervicale, il secondo tumore più comune nelle donne in tutto il mondo. Ma vari ceppi causano anche tumori anali, al pene, alla testa e al collo. Vaccinare gli uomini impedirebbe alcuni di questi tipi di cancro.

Vaccino HPV: funziona anche per gli uomini

Il vaccino per il papillomavirus umano (HPV) può prevenire il 90% dei condilomi genitali negli uomini quando somministrato prima dell’esposizione ai quattro ceppi di HPV contenuti nel vaccino, secondo un nuovo studio condotto dal H. Lee Moffitt Cancer Centre e dall’UCSF.

I quattro anni di trial clinici internazionali hanno rilevato un’efficacia in quasi il 66% nella popolazione generale dei giovani, indipendentemente da una precedente esposizione a questi ceppi, e forniscono i primi risultati sull’utilizzo del vaccino HPV negli uomini.

Vaccino contro il papillomavirus: previene il cancro cervicale ma gli effetti collaterali non sono ancora chiari

La scorsa settimana l’FDA (l’agenzia per il farmaco americana) ha approvato due vaccini per prevenire le malattie sessualmente trasmesse e, in ultima analisi, diversi tipi di cancro, riaccendendo la polemica su un altro vaccino. Il primo di questi vaccini, approvato una settimana fa, è il Gardasil per i maschi, per prevenire le verruche genitali causate dal papillomavirus umano sessualmente trasmesso (HPV). La FDA aveva già approvato il Gardasil nel 2006 per le ragazze per prevenire l’infezione da HPV, la causa principale del cancro al collo dell’utero.

La FDA ha anche approvato un nuovo vaccino per le ragazze chiamato Cervarix, simile al Gardasil, raccomandato per le ragazze a partire dagli 11 anni. Ovviamente le obiezioni non mancano. La principale è che il vaccino contro l’HPV incoraggia la promiscuità sessuale e che l’HPV potrebbe essere evitato posticipando il sesso e restando monogami.

Evitare il sesso oggi, nel ventunesimo secolo, è un po’ come credere a Babbo Natale. Un buon 80% delle donne infettate da HPV al momento ha 50 anni. In pratica una bambina potrebbe anche rimanere casta, ma se non vaccinata, anche dopo il matrimonio avrebbe una buona probabilità di essere infettata. Inoltre il vaccino diminuisce la possibilità di contrarre il cancro cervicale, e questo, promiscuità o meno, lo possono contrarre tutte le donne.