Aspartame, torna a far discutere gli esperti

Si riaccende la polemica intorno all’aspartame, un dolcificante artificiale a basso potere calorico, che sin dalla sua comparsa sul mercato ha suscitato forti polemiche circa la sua tossicità. Molti studi, infatti, suggeriscono che l’aspartame è un agente cancerogeno, mentre altri sostengono la sua assoluta “innocenza”.

Sindrome di Quirra: la causa dei linfomi è l’uranio

La Procura di Lanusei ha finalmente individuato una delle cause, probabilmente la principale, del picco di linfomi e neoplasie sorti tra la popolazione civile, i militari e gli animali dell’area del Salto di Quirra: si tratta dell’uranio. In particolare è l’uranio arricchito, utilizzato per scopi militari, a minare la salute di migliaia di sardi.

L’area del poligono di tiro del Salto di Quirra è da decenni zona militare in cui non solo l’esercito italiano, ma anche altri alleati, si esercitano sparando missili ed utilizzando, come ha scoperto la Procura, anche materiali radioattivi. Il sospetto è sorto qualche giorno fa, quando una pioggia abbondante ha scoperto alcuni resti di missili e radiobersagli sotterrati. Sono stati ritenuti radioattivi, ed un semplice approfondimento della ricerca ha portato alla luce cinque cassette contenenti uranio arricchito 5 volte più radioattivo del limite consentito dalla legge.

Tumori al seno, solo un terzo sono nocivi

Una notizia che arriva dalla Danimarca potrebbe avere una doppia valenza. Da un lato potrebbe essere una buona notizia, ma dall’altro potrebbe portare a qualche guaio. Stiamo parlando del tumore al seno, la neoplasia più diffusa tra le donne, il quale, secondo le stime del Nordic Cochrane Centre di Copenhagen, sarebbe nocivo soltanto su un caso su tre.

Una buona notizia, non c’è che dire, dato che se ad una donna venisse diagnosticato un cancro al seno, ha speranze che questo rimanga silente e non crei ulteriori danni. Ma la notizia potrebbe anche nuocere più del tumore stesso, visto che con questa consapevolezza, alcune donne, specie per quelle che hanno orrore per dottori ed ospedali, potrebbero decidere di non curarsi, sperando nella loro buona stella.

Un errore da non fare, spiega Sarah Cant del Breakthrough Breast Cancer, perché ad oggi, nonostante le tecniche di screening siano progredite moltissimo (pensate che fino agli anni ’70 il tumore al seno veniva diagnosticato con la palpazione, mentre oggi può essere rilevato anche allo stadio di un puntino invisibile), ancora la scienza non è in grado di stabilire se un tumore è dannoso o meno.

Cancro al polmone, perché ad alcuni fumatori viene e ad altri no

Uno dei più grandi misteri della storia della scienza moderna è capire come mai, appurato che il fumo di sigaretta è uno dei fattori principali per varie neoplasie, tra cui il tumore al polmone, capitava che molte persone vivessero per 80 anni senza problemi, nonostante fumassero più di un pacchetto al giorno. Al contrario c’erano persone che, dopo nemmeno 10 anni di fumo, si ammalavano di cancro.

Dopo anni di ricerche, un gruppo di ricercatori di Shangai e Singapore sono arrivati ad una (possibile) conclusione. La risposta sta nella combinazione nicotina-NNAL. Questo NNAL è un metabolita presente nelle urine, e quindi molto facile da individuare nelle normali analisi.

La ricerca, presentata al convegno American Association for Cancer Research, è stata effettuata su circa 80 mila individui in oltre 10 anni di osservazioni presso il Shanghai Cohort Study ed il Singapore Chinese Health Study. Qui si sono analizzati uomini e donne che fumavano diverse quantità di sigarette, avevano stili di vita differenti, e presentavano valori del sangue dei più svariati, così da prendere in considerazione ogni possibilità.

Vegetariani a rischio di tumori all’intestino

Scegliere una dieta vegetariana (senza mangiare carne) o vegana (senza mangiare nemmeno i derivati degli animali come latte e uova) può essere una scelta di vita basata sul rispetto verso altri esseri viventi. Un modo di pensare rispettabile come tutte le scelte umane. Ma se queste decisione si prende per evitare di contrarre il cancro, allora forse è meglio cambiare strada.

Una ricerca dell’Università di Oxford effettuata su oltre 52 mila persone, uomini e donne tra i 20 e gli 89 anni, seguiti per circa 10 anni, ha rilevato infatti che tra vegetariani, vegani ed onnivori c’è effettivamente una distinzione nel contrarre malattie come i tumori, ma non sempre queste vanno a vantaggio di chi sceglie di non mangiare carne.