Sla, dieta ipercalorica può rallentare la malattia?

Può una dieta ad alto contenuto di carboidrati, caratterizzata quindi da un alto apporto calorico essere un mezzo per contrastare la sclerosi laterale amiotrofica? Non ci mettiamo la mano sul fuoco, pensando anche ad altri problemi che ne potrebbero scaturire, ma lo suggerisce uno studio condotto dai ricercatori del Massachusetts General Hospital.

Paralizzato da 5 anni, un uomo torna a camminare grazie a stimolazioni elettriche (video)

Un uomo paralizzato da 5 anni è tornato a camminare grazie ad una tecnica sperimentale basata sulle elettrostimolazioni. Lui si chiama Rob Summers. Fu travolto da un’automobile mentre usciva dalla palestra quando aveva 20 anni e stava per iscriversi all’Università. E’ rimasto paralizzato dal torace in giù, fino alle terapie apportate grazie ad una nuova ricerca scientifica, i cui risultati sono appena stati pubblicati sulla rivista The Lancet, con tanto di video dimostrativi delle varie fasi del recupero. Lo studio è stato condotto dai neuroscienziati V. Reggie Edgerton della University of California di Los Angeles, e Susan Harkema dell’Università di Louisville nel Kentucky: il loro metodo si è basato sul recupero dei circuiti neurali rimasti sani dopo la lesione spinale, anziché sul tentativo di ripristino dei collegamenti interrotti. Ma vediamo nel dettaglio.

Insulina, nuovo tipo da assumere ogni tre giorni

Il diabete può colpire anche in forma molto grave una persona. Quando una terapia di tipo farmacologico basata su pastiglie assunte per bocca si rivela non sufficiente o non adatta alla vita del paziente, si ricorre alla somministrazione per via sottocutanea di insulina.

Questa pratica è una delle difficoltà maggiori da gestire per i malati che spesso non posseggono l’adeguata dimestichezza con compendi medici di questo genere. Ora, la recente messa a punto di una insulina dalal durata di tre giorni potrebbe venire loro in aiuto.

Mucca Pazza, creato primo test del sangue affidabile

Un test in grado di riscontrare il morbo della mucca pazza nel sangue con largo anticipo rispetto alla manifestazione dei sintomi ora è realtà.

Si tratta del risultato di uno studio effettuato dai medici inglesi dell’University College di Londra appena pubblicato sull’ulto numero della rivista specializzata in pubblicazioni scientifiche “The Lancet”.

Asma, Facebook può causare quella psicosomatica

Asma psicosomatica? Facebook riesce anche in questo. E’ stata infatti registrato in Italia, e rimbalzato velocemente sulla rivista britannica “The Lancet”,  il caso di un 18enne campano affetto da crisi respiratorie legate alla sua permanenza sul social network.

L’avvenimento è stato documentato clinicamente dallo psichiatra Ferdinando Pellegrino dell’Unità di Salute Mentale della Asl di Salerno e da Gennaro D’Amato, primario dell’Unità operativa complessa di pneumologia a indirizzo allergologico dell’ospedale Cardarelli di Napoli.

Alcol peggio dell’eroina: l’opinione del presidente della SIA

L’alcol è peggio dell’eroina e delle altre droghe: è il risultato di una ricerca pubblicata nei giorni scorsi sulla prestigiosa rivista internazionale The Lancet. Lo studio, realizzato dal prof. David Nutt, aveva come scopo l’individuazione delle sostanze con maggiore rischio sociale. Alcuni scienziati italiani hanno però contestato tali risultati. Le posizioni sono ovviamente tutte libere e degne di nota e anche noi di Medicinalive abbiamo riportato tali considerazioni, pur non condividendo in tutto il messaggio mediatico che ne è scaturito. Abbiamo così preferito chiedere l’opinione del maggior esperto italiano: il prof. Emanuele Scafato Presidente della Società Italiana di Alcologia.

“Nutt aveva già pubblicato una ricerca scientifica sui danni dell’alcol per la salute dell’individuo che ne abusa. In questo caso, si riferisce esclusivamente ad una valutazione sociale: quale sostanza ha il peggior impatto sulla società? L’alcool. Lo sanno tutti da anni e lo affermano anche i documenti pubblicati dall’OMS. Nutt ha solo elaborato con corretta metodologia scientifica tutte le statistiche e le ricerche riguardanti l’alcool e le droghe in relazione ai rischi per il sociale.

Alcol peggio delle droghe? Una bugia

Sono molte le piaghe con le quali, specialmente per ciò che riguarda i giovanissimi,  la società è costretta a combattere. Le due dai danni collaterali maggiori sono la dipendenza da alcol e quella da droga.

Entrambe sono  molto pericolose e se non curate in tempo possono portare conseguenze davvero gravi a chi ne è vittima ed a chi si ritrova involontariamente coinvolto da chi ne abusa.

Tasimelteon, dagli Stati Uniti arriva la pillola dei “Sogni d’oro”

Uomini d’affari e piloti d’aereo, in primis. Ma anche militari, sportivi, turisti, operai turnanti, studenti etc. drizzate le antenne: è in arrivo dagli Stati Uniti una pillola rivoluzionaria, che vi consentirà di “settare” l’orologio biologico sulla base delle vostre esigenze.

Si chiama Tasimelteon, ed è il prodotto di uno studio condotto dal “Brigham and Women’s Hospital di Boston” su un campione di 450 individui lievemente insonni. Il risultato, che promette di trasformare le abitudini umane, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “The Lancet”: nel corso delle sperimentazioni, si legge, i soggetti sono stati “costretti” ad addormentarsi con 5 ore di anticipo rispetto alle personali abitudini; parte (minoritaria) delle “cavie” assumendo una soluzione di acqua e zucchero (il cosiddetto placebo), parte con l’ausilio del sopracitato Tasimelteon, un concentrato di quell’ormone – la melatonina – alla base del nostro sonno.

Diabete, questione di inquinanti?

Sulle spalle dell’ inquinamento pesa una nuova accusa: favorirebbe l’insorgenza del diabete di tipo 2, la forma più comune della malattia che esordisce generalmente in età avanzata. A suggerire di indagare in questa direzione sono due biochimici dell’Università britannica di Cambridge, Oliver Jones e Julian Griffin, in un commento appena pubblicato sulla rivista Lancet.

I ricercatori hanno passato in rassegna vari studi sull’argomento, in particolare quelli condotti dall’ équipe del coreano Duk-Hee Lee, dai quali emergerebbe una forte correlazione tra i livelli ematici di inquinanti organici persistenti o Pop (soprattutto organoclorine, sostanze chimiche contenute nei pesticidi, negli insetticidi e nelle plastiche) presenti nei malati e l’insulino resistenza, uno dei fattori che scatena il diabete di tipo 2, finora prevalentemente associato all’obesità.

«Quello che deve essere indagato con più attenzione – sottolinea Jones – è se quella che è stata osservata al momento come una correlazione, cioè essere diabetico e avere alti livelli di Pop nel sangue, una volta studiata possa essere stabilita come un rapporto di causa-effetto. Se così fosse, le implicazioni potrebbero essere enormi. Dobbiamo però richiamare l’ attenzione della comunità scientifica, perché abbiamo alcuni segnali ma informazioni molto limitate. Le ricerche sul diabete, in generale, si concentrano molto di più sui fattori genetici e sull’obesità ed in pratica non sono mai stati considerati i fattori ambientali nello sviluppo della malattia».