Papa e preservativi, ancora polemiche

Non sembrano doversi placare le polemiche conseguenti alle parole del Papa a proposito dell’uso dei preservativi per combattere l’Aids, a suo  dire “inutili e dannosi”. Incredibile che queste parole vengano dette nella terra che più vede presente il virus dell’Hiv, che conta i maggior morti dovuti all’Aids, e soprattutto provengano dalla bocca di un Capo di Stato che di certo non dovrebbe essere distante, almeno su argomenti civili, dalle visioni di tutti gli altri presidenti vicini a lui.

E così, all’indomani delle sue infelici parole, subito si sono scatenati i presidenti e i portavoce di mezza Europa, i quali da sempre hanno sostenuto la lotta all’Aids con i preservativi, e che adesso rischiano di vedere i propri sforzi vanificati da una sola frase. Si sa infatti quanto queste popolazioni siano religiose. In terra africana purtroppo la superstizione supera di gran lunga la scienza, e quindi per un cattolico di quelle parti le parole del Papa valgono più delle parole di mille scienziati esperti dell’epidemia.

Aids: 40mila italiani sieropositivi a propria insaputa

Sono 40 mila gli italiani sieropositivi inconsapevoli della propria condizione. Si tratta soprattutto di eterosessuali sopra i quarantanni che hanno contratto il virus attraverso rapporti sessuali non protetti e rischiano di contagiare a propria volta i partner.

Questo è quanto emerso dallo studio Icona, un progetto nato nel ’97 che ha dato impulso, nel 2007, alla nascita della omonima fondazione presieduta da Mauro Moroni, ordinario di malattie infettive dell’Università di Milano. Mentre un tempo il contagio avveniva perlopiù mediante lo scambio di siringhe infette, oggi il 70% delle donne e il 40% degli uomini si ammala di Aids a causa di rapporti sessuali non protetti con partner occasionali.