Si tratta di uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti in Italia, nonostante le ansie create dalla questione delle protesi PIP. E’ dunque importante fare chiarezza su cosa effettivamente sia la mastoplastica additiva, quali le tecniche operatorie, i tipi di protesi, le possibilità oltre queste, indicazioni, controindicazioni, il post operatorio, i successi, ecc. Come sempre facciamo approfondiamo l’argomento con il prof. Mario Dini specialista in chirurgia plastica ed estetica.
Cos’è la mastoplastica? E perché secondo lei questa grande attenzione al volume del seno?
“Col termine mastoplastica si intendono gli interventi chirurgici volti ad aumentare un seno troppo piccolo (mastoplastica additiva), ridurre un seno eccessivamente voluminoso (riduttiva), risollevarne uno cadente (mastopessi) o ricostruire una mammella compromessa da un intervento di chirurgia oncologica, o ancora correggere un seno asimmetrico o poco armonioso (liposcultura). Il seno è da sempre una delle zone del corpo femminile – ma anche maschile, come dimostra l’aumento delle richieste di ginecomastie – che più e meglio evocano l’immaginario collettivo, sia per i richiami dell’eros sia per la funzione di allattamento. I due aspetti sono intimamente legati tra loro, dal momento che anche in età adulta la vista di un seno grande riporta alla mente le emozioni inconsce della suzione, che insieme contribuiscono a far sì che il gradimento estetico di una donna non possa prescindere dall’analisi del seno. Il volume è importante, certo, ma da solo non basta: credo che il criterio più efficace per definire un bel seno sia l’armonia con il resto del corpo e le dovute proporzioni tra capezzolo, areola e mammella. Un seno soltanto grande rischia di essere ingombrante, cadente, potenzialmente in grado di compromettere la postura e antiestetico.”
Indicazioni e controindicazioni della mastoplastica additiva
“Questo tipo di intervento è indicato per tutte le donne maggiorenni che desiderano aumentare o modificare il volume o la forma del proprio seno o correggere un’asimmetria mammaria, cioè una differenza di volume tra le due mammelle. La legge 86 del 5 giugno 2012 istituisce un registro nazionale e quelli regionali degli impianti protesici mammari, detta gli obblighi informativi alle pazienti e sancisce il divieto di intervento per le minorenni, a meno che non siamo presenti gravi malformazioni mammarie, nel qual caso l’intervento è consentito anche nelle stesse previo consenso dei genitori.”
Mastoplastica additiva: la prima visita
“Il primo passo verso l’intervento è proprio l’accurata visita durante la quale il chirurgo esaminerà le dimensioni e la forma del seno, dell’areola e del capezzolo nonché la qualità e le caratteristiche dei muscoli e dei tessuti mammari (cutanei, sottocutanei e ghiandolari) con lo scopo fine di individuare la tecnica e il tipo di protesi che permetteranno di conseguire l’obiettivo desiderato, un seno proporzionato e dall’aspetto naturale. Durante la visita inoltre il chirurgo valuta lo stato di salute attuale e pregresso del paziente in modo da escludere la presenza di complicazioni (pressione alta o problemi di cicatrizzazione o di coagulazione), ed illustrerà il tipo di protesi più indicato, la via di incisione prescelta (periareolare, inframammaria o transascellare) e le modalità di posizionamento della protesi (sottoghiandolare, sottomuscolare o dual plane).”
Aumentare il volume del seno: le protesi migliori
“E’ compito del chirurgo scegliere un tipo di protesi adatto alla conformazione fisica della paziente e alle caratteristiche dei suoi tessuti: ne esistono numerose tipologie, differenti per forma (rotonda o con profilo anatomico), superficie (liscia o testurizzata) e contenuto (gel o soluzione fisiologica). Le protesi rotonde sono più indicate per pazienti dal seno armonico che desiderano un aumento di volume moderato o per donne che a seguito di gravidanze hanno un seno svuotato e/o cadente, mentre le protesi con profilo anatomico sono indicate per donne con pochissimo seno o che desiderano ottenere un effetto molto naturale. Le migliori protesi mammarie, ad oggi, sono prodotte dalle due aziende americane Mentor (Johnson & Johnson) e Allergan (ex Mc Ghan) e dall’azienda brasiliana Silimed. Tutte le protesi di ultima generazione garantiscono il massimo grado di sicurezza, resistenza e confort.”
Torneremo a parlare di questo argomento nei prossimi giorni illustrandovi con l’ausilio del professor Mario Dini le tecniche chirurgiche, la durata dell’operazione, il post operatorio, l’eventuale dolore ed i costi. Nel frattempo per approfondimenti o eventuali quesiti da porre al professor Dini potete scrivere al nostro indirizzo di posta elettronica [email protected] o visitare i siti internet dello stesso chirurgo plastico.
www.chirurgia-plastica-estetica.it
www.mariodini.it
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