Helicobacter pyori: due parole un po’ complicate che ci sono familiari. Ma di cosa si tratta? Di un batterio molto comune che è solito “abitare” nelle mucose dello stomaco di quasi il 50% della popolazione mondiale.
Nella maggior parte dei casi è asintomatico, ma spesso può provocare gastrite, ulcere, anche sanguinanti e di recente è stato inserito, tra i principali fattori di rischio del tumore allo stomaco.
Non sono chiare le modalità con cui si trasmette e non esiste un vaccino. Di sicuro è possibile diagnosticarlo con facilità ed attivarsi in una terapia antibiotica mirata. Questo però solo da pochi anni a questa parte.
Il batterio è stato infatti individuato come responsabile di gastriti, bruciori e male allo stomaco solo nel 1982, grazie al lavoro di due scienziati australiani Marshall e Barry.
In quegli anni ed ancora per molti successivi, questi sintomi erano considerati esclusivo appannaggio di stress e cattiva alimentazione.
La comunità scientifica inizialmente non prese assolutamente in considerazione la scoperta dei due ricercatori. Solo nel 1996 la FDA (Food and Drug Administration) statunitense approvò la prima terapia antibiotica per combattere l’Helicobacter p. e solo nel 2005 i due medici ottennero per la loro scoperta di rilevanza mondiale, il Premio Nobel per la Medicina!
La diagnosi si può fare in diversi modi: attraverso una gastroscopia, la ricerca del batterio nelle feci o un semplice test del respiro.
La gastroscopia è il metodo migliore se si ha familiarità con tumore dello stomaco o se i sintomi sono importanti. Si tratta di un esame invasivo, ma è quello che garantisce un controllo diretto anche delle mucose interne: verifica se ci sono ulcere sanguinanti e permette il prelievo di microscopici pezzettini da analizzare (in maniera assolutamente indolore).
Per ciò che riguarda la terapia, da qualche anno si utilizza uno schema curativo che eradica il batterio nel 92-94% dei casi: si tratta di un mix di amoxicillina ed esomeprazolo da prendere per 5 giorni due volte al dì, e nei successivi 5, esomeprazolo, tinidazolo e claritromicina.
Ovviamente il “fai da te” è sconsigliato, ci vogliono le indicazioni di uno specialista! Finita la cura, un semplice test del respiro o delle feci potrà dirvi se il batterio nemico è stato sconfitto!
Il mal di stomaco tradizionale si può prevenire con la giusta alimentazione. Se così non passa, non rimandate un semplice “controllo”. Se trascurato, l’helicobacter può essere molto pericoloso.
[Fonte: Epicentro]