Colera a Cuba, sale il rischio di epidemia

Il colera, secondo le autorità cubane, è sotto controllo, tuttavia secondo i media stranieri e i dissidenti, nell’isola caraibica è scoppiata una vera e propria epidemia, che nelle ultime settimane ha già mietuto decine di vittime, si parla di oltre 120 casi, mentre le persone contagiate sarebbero un migliaio.

Mozzarelle blu, torna l’allarme in provincia di Frosinone

Torna l’allarme delle mozzarelle blu, questa volta in provincia di Frosinone. Dopo il sequestro avvenuto ieri in un megastore della città, infatti, un’altra mozzarella “avvelenata” è spuntata in un altro supermercato della stessa catena commerciale anche in provincia. Stando a quanto emerso dai primi accertamenti, le mozzarelle sarebbero di provenienza estera.

Batterio killer: primo caso sospetto in Italia

La paura avanza, anche dentro i nostri confini. Un primo caso sospetto di batterio killer è sotto osservazione in Italia. Si tratta di un turista tedesco, con forti problemi intestinali ricoverato presso l’Ospedale di Merano. Sono stati già avviati i test specifici del caso, anche se le risposte certe si avranno solo nella giornata di lunedì, ci vogliono almeno 48 ore: il campione da analizzare è stato infatti inviato al laboratorio di Bolzano, dove si cercherà di individuare o escludere il batterio Escherichia coli responsabile della forma enteroemorragica (Ehec). La notizia arriva però non direttamente dal nostro Ministero, lungi dal fare allarmismo prematuro ed ingiustificato, (cosa che approviamo) ma dal quotidiano locale in lingua tedesca Dolomiten.

Epidemia di Escherichia coli, oltre 2000 contagi e nuovi sospetti sulle cause

Nonostante gli scienziati di tutt’Europa continuino a brancolare nel buio, il problema del batterio di Escherichia coli emorragica che sta contagiando migliaia di persone comincia a delinearsi più chiaramente. Secondo le ultime ricerche sembra che la causa di tutto sia attribuibile ad un concime infetto utilizzato per la verdura.

Si spiegherebbe così l’origine del batterio che gli scienziati si dicono certi di natura animale, ma che pare diffondersi così rapidamente perché il vettore sono proprio i prodotti della terra. Non solo cetrioli dunque, ma anche insalata e pomodori, come quelli sospettati essere la causa di un decesso che potrebbe essere il diciannovesimo dall’inizio dell’allarme, il secondo al di fuori della Germania.

Proctite

Proctite

La proctite è un’infiammazione del retto che provoca disagio, sanguinamento e, occasionalmente, uno scarico di muco o pus.

CAUSE: Ci sono molte cause di proctite, ma possono essere raggruppate nelle seguenti categorie:

  • Malattie a trasmissione sessuale;
  • Infezioni non a trasmissione sessuale;
  • Malattie autoimmuni;
  • Sostanze nocive.

La proctite causata da malattie sessualmente trasmissibili si verifica con frequenza elevata tra le persone che hanno un rapporto anale. Le malattie sessualmente trasmissibili che possono causare le proctite sono gonorrea, herpes, clamidia, linfogranuloma venereo e amebiasi.

Batterio killer in Brasile, diciotto morti causate dal KCP resistente agli antibiotici

Fa parte del ceppo di virus Klebsiella pneumoniae il batterio resistente agli antibiotici che sta seminando morte in Brasile e alzando il livello di allerta nel resto del Sud America. Si chiama KCP e dall’inizio di quest’anno ha già ucciso 18 persone. Decessi confermati dalle stesse autorità di Brasilia che hanno diffuso i dati sui contagi accertati sino ad ora: il numero delle persone colpite dal batterio KCP dall’inizio di gennaio è salito a 183, 46 delle quali hanno sviluppato infezioni serie e 18 che, come anticipavamo, purtroppo non ce l’hanno fatta e sono morte.

Il ministero della Salute ha annunciato come misura cautelativa una maggiore scorta di antibiotici negli ospedali di Brasilia e messo in guardia gli Stati di San Paolo e Paranà sul rischio di sviluppo di un’epidemia.
E, ovviamente, come sempre accade nei casi di batteri in circolo, gli esperti si sono affrettati a ricordare come il semplice gesto di lavarsi le mani resti al momento la migliore misura di prevenzione. L’igiene personale può scongiurare il rischio di diffusione del KCP tra la popolazione anche grazie all’uso di alcool in gel come presidio igienico disinfettante.

Febbre: come scegliere il termometro

Una cosa c’è da dire subito: la febbre è un sintomo di una malattia e non la patologia stessa. La seconda cosa che invece va sottolineata è che si tratta di un sintomo “buono”. Ovvero, se arriva significa che tutto funziona perfettamente! E’ causata infatti dalla risposta del sistema immunitario ad un aggressione esterna, in genere un’infezione.

La nostra temperatura corporea in media oscilla intorno ai 36,5 gradi e mezzo, anche se per ognuno di noi può essere diversa. Si parla però di febbre quando il termometro supera i 38° C. Ma come scegliere il giusto strumento di misurazione? Sapete che il tradizionale termometro a mercurio non è più in commercio, ma non per questo dovete entrare nel panico se vi si rompe l’ultimo prezioso cimelio che avevate in casa.

Gastrite ed Helicobacter pylori: ecco di cosa si tratta

Helicobacter pyori: due parole un po’ complicate che ci sono familiari. Ma di cosa si tratta? Di un batterio molto comune che è solito “abitare” nelle mucose dello stomaco di quasi il 50% della popolazione mondiale.

Nella maggior parte dei casi è asintomatico, ma spesso può provocare gastrite, ulcere, anche sanguinanti e di recente è stato inserito, tra i principali fattori di rischio del tumore allo stomaco.

Non sono chiare le modalità con cui si trasmette e non esiste un vaccino. Di sicuro è possibile diagnosticarlo con facilità ed attivarsi in una terapia antibiotica mirata. Questo però solo da pochi anni a questa parte.

Il batterio è stato infatti individuato come responsabile di gastriti, bruciori e male allo stomaco solo nel 1982, grazie al lavoro di due scienziati australiani Marshall e Barry.

Mozzarella blu, il ministro Fazio rassicura sulla qualità dei controlli

 Tutto ok per il Ministro per la Salute Ferruccio Fazio: la questione delle mozzarelle blu è sotto controllo. Perfettamente organizzata ed attiva è la situazione che riguarda i sequestri ed il blocco della vendita. Di fatto, dai primi allarmi lanciati dai cittadini, si è potuto individuare subito la provenienza delle mozzarelle in questione. Ovvero uno stabilimento in Germania.

“In Italia abbiamo una filiera di sicurezza degli alimenti straordinaria- ha dichiarato ieri il ministro nel corso di un convegno- e questo primato ci è riconosciuto anche dall’Unione Europea. Con i nostri sistemi di allerta è possibile contenere rapidamente episodi come questo”.

Donne incinte: la vicinanza alle mucche può essere pericolosa per il feto

Un batterio comune che può causare infezioni pericolose per la vita è stato trovato in molte donne adulte sane. Tale batterio è stato in alcuni casi trasmesso anche ai neonati, e si è notato che alcune delle donne infette avevano avuto frequenti contatti con le mucche. A lanciare l’allarme è stato gruppo di ricerca guidato dal pediatra Dele Davies della Michigan State University.

I risultati dello studio evidenziano che lo streptococco di gruppo B (GBS) potrebbe provocare una zoonosi (trasmissione tra specie diverse) e può avere importanti implicazioni per la salute pubblica, ha detto Davies, presidente della MSU del Dipartimento di Pediatria e di sviluppo umano.

Il GBS, riconosciuto come un batterio che conduce ad infezioni nelle mammelle delle mucche, si trova ora nell’apparato digerente e genitale in non più del 36% delle donne incinte prese in considerazione. Quando viene trasmessa ai neonati durante la gravidanza, l’infezione può essere grave, fino a portare alla morte, anche se non tutti i bambini si sono ammalati.

Studi scientifici sul miele: un rimedio dolce ed efficace contro ulcera e ustioni

Confermate le proprietà terapeutiche di questa ‘medicina naturale’ che svolge un’azione antibatterica e favorisce la rigenerazione cellulare: il miele? Un rimedio dolce ed efficace, anche contro l’ulcera. Già nell’antichità veniva usato per curare le ferite, Greci e Romani se ne servirono per combattere mal di testa e mal di gola. Oggi la scienza ne conferma l’efficacia al microscopio. Uno studio dell’Università di Pisa ha rilevato che svolge un’azione batterica contro alcuni microrganismi responsabili di numerose infezioni, quali lo Staphylococcus aureus, Pseudomanas aerunginosa ed Helicobacter, il batterio che provoca l’ulcera, una malattia molta diffusa nella nostra società – ultima vittima illustre in ordine di tempo il popolare attore Massimo Ciavarro che ha dovuto abbandonare il reality show “L’isola dei Famosi” in seguito ad un attacco perforante e acuto.

Lo Staphylococcus aureus ha un disinfettante per amico

A volte alcune nuove scoperte lasciano a dir poco sbalorditi. Si sa, infatti, che i disinfettanti proteggono e sconfiggono i batteri che si annidano un po’ ovunque, nella nostra vita quotidiana, pronti a insidiare il nostro organismo.
Eppure, da una recente ricerca sembrerebbe che alcuni batteri rinforzano la loro azione d’attacco proprio grazie ai disinfettanti che dovrebbero servire per debellarli.

Lo studio che ha rivelato questa sconcertante verità, che preoccuperà non poco i maniaci della pulizia, sempre pronti a spruzzare disinfettante ovunque (anche troppo, a volte!), viene dall’americano Glenn Kaatz e dal suo team di ricercatori appartenenti all’ospedale di Detroit. La ricerca, pubblicata dalla rivista di divulgazione scientifica Microbiology, evidenzia il ruolo svolto da alcune sostanze disinfettanti nel fortificare i batteri, rendendoli maggiormente resistenti all’attacco dei farmaci.

Il microbo dell’ulcera contro asma e allergie

L’eliminazione dei batteri che infettano la mucosa gastrica può promuovere e facilitare lo sviluppo di asma e allergie.
In particolare sotto accusa di medici ed esperti è la messa al tappeto del microbo che nel nostro stomaco si rende responsabile dell’insorgenza di ulcera.

Sembra paradossale che per scongiurare le reazioni allergiche patologiche si debba evitare di sacrificare un batterio considerato fino ad ora nocivo per la salute dell’apparato digerente.
Si tratta dell’Helicobacter pylori, un microbo dotato di flagella che vive nascosto nella mucosa del nostro stomaco, immerso nell’acido, e che provoca ulcera soprattutto negli uomini intorno ai quarant’anni d’età. La sua scoperta è valsa, nel mese di ottobre del 2005, il premio Nobel per la medicina al dottor Robin Warren e al dottor Barry Marshall della University of Western Australia a Perth.