Leucemia, si può combattere con le cellule staminali. Una bambina tedesca di nove anni è guarita da una grave forma di leucemia linfoblastica acuta. Il caso è stato reso noto solo ora.
Un precauzione presa in virtù della grave patologia dalla quale la bambina era affetta, ma soprattutto per via della pioneristica tecnica messa in atto dai medici dell’Advocate Hope Children Hospital. La bimba è infatti stata sottoposta ad un trapianto di cellule staminali più di 6 anni fa.
Quando di tali azioni biomediche se ne parlava davvero poco anche tra gli addetti ai lavori e nessuno avrebbe mai pensato possibile una tale tipologia di intervento.
La decisione fu presa dai medici quando la bambina aveva appena tre anni, e le furono scoperte delle cellule leucemiche al cervello: la prognosi era davvero sfavorevole. Così come ricorda Eberhard Lampeter, uno dei responsabili medici del caso.
Senza un trapianto di staminali, l’aspettativa di vita della bambina era di tre mesi. A 75 mesi dall’inizio della terapia la bambina sta bene e per questo si può ora parlare di completa guarigione.
Per il trapianto fu utilizzato il cordone ombelicale della bimba, conservato da genitori in una struttura specializzata di Lipsia.
Storie come questa rendono evidente l’importanza di uno studio approfondito sui casi nei quali le cellule staminali possano essere utilizzate per salvare la vita di persone affette da patologie spesso mortali come la leucemia. Ed ancora come un loro corretto utilizzo possa portare evidenti migliorie alla vita delle persone colpite da malattie invalidanti come l’ictus.
Più in generale, in tempi di forte sviluppo biomedico, bisognerebbe concentrare gli sforzi globali nel favorire la ricerca. Non si cerca un modo per rallentare l’invecchiamento o vivere per sempre, ma il giusto mezzo per poter vivere una vita dignitosa e combattere patologie che non danno spesso scampo. Senza contare che se venisse favorita anche dal punto legislativo la donazione di cordoni ombelicali presso banche di tipo pubblico, si abbatterebbero i costi e contemporaneamente si salverebbero più vite.