Educazione sessuale nelle scuole. Fondamentale come l’educazione civica, l’educazione fisica ma tagliata fuori dai programmi ministeriali italiani che ne hanno fatto un tabù, contribuendo, con il silenzio sui temi della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e sulla contraccezione, ad alimentare falsi miti che conducono ad errori grossolani i giovanissimi, sbagli che costano cari, come una gravidanza indesiderata, la contrazione di patologie veneree, o peggio il senso di colpa di aver fatto qualcosa di sbagliato nel fare l’amore con il proprio ragazzo.
Eppure basterebbe poco per far cadere il muro di sporco sollevato intorno al sesso proprio da quegli adulti che non hanno tanta voglia, o per niente, complice un certo imbarazzo, di parlarne con i figli, piuttosto che con gli alunni, all’interno di programmi di educazione sessuale dedicati e approvati dal Ministero. Il sesso viene coperto di mistero, è l’argomento, l’attività proibita, quasi come se l’impulso all’accoppiamento fosse innaturale, da reprimere, nascondere, vivere in segretezza e ricorrendo a sotterfugi.
Gli educatori sessuali dei teenagers sono gli amici, Internet, i film porno. E vogliamo ricordare, polemica di qualche tempo fa, che nei film porno spesso i protagonisti non usano il profilattico e probabilmente danno un’idea del sesso che non è quella molti genitori vorrebbero i figli avessero.
Nell’ottica di abbattere il muro di silenzio sul sesso, la SIGO, la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia ha deciso di stabilire un filo diretto con le scuole sull’educazione sessuale, impiegando il web. L’iniziativa, che parte nell’ambito della Giornata mondiale della contraccezione che ricorre domani, nasce perché il Italia solo il 36% degli studenti chiede informazioni sul sesso al proprio docente. Si tratta di una percentuale bassa rispetto gli altri Paesi europei: nel Regno Unito sono il 64%, in Spagna il 44% ed in Francia il 42%.
Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia e sessuologia del san Raffaele Resnati di Milano, spiega:
Chiediamo ai docenti di diventare nostri ‘alleati’: da oggi è infatti attiva una nuova sezione, a loro dedicata, dove potranno richiedere l’intervento dell’esperto in collegamento via chat con la classe. In questo modo, anche chi non trova sul proprio territorio un medico disponibile, potrà organizzare una lezione vera e propria. Useremo la rete per raggiungere a tappeto i giovani e colmare una lacuna tutta italiana.
Dalle 14 alle 18, inoltre, su www.sceglitu.it la ginecologa risponderà ai dubbi dei ragazzi via chat.
Il professor Emilio Arisi, Consigliere SIGO ribadisce che
per un salto di qualità l’intervento delle Istituzioni è inevitabile. Chiediamo al Ministro Gelmini che strumenti come il nostro kit possano venire adottati ufficialmente e che l’educazione sessuale diventi materia curricolare.
Arisi si riferisce al kit per le visite fornito dalla SIGO ai ginecologi che effettuano interventi nelle scuole: un’attrezzatura, uniforme e certificata, contenente informazioni su contraccettivi, infezioni, consultori e tutto quanto i ragazzi devono sapere sul sesso.