Come spiegare ai bambini la guerra? Con parole adatte ed in modo tale che crescano senza provare paura ma sapendo che nel mondo non tutte le persone sono buone e che talvolta cose brutte possono accadere se la gente odia senza motivo.
Non è facile approcciare con i bambini il discorso del terrorismo. Dopo gli attentati di Parigi ne è purtroppo nuovamente nato il bisogno. Si tenta sempre di tenere lontani i bambini lontani da certi errori, anche concettualmente. Ma è giusto? No. E’ necessario fare l’opposto, spiegando loro la realtà dei fatti, con il giusto linguaggio ovviamente, per far si che possano capire e confrontarsi davanti ad un evento così scioccante. Non bisogna poi dimenticare che le scuole italiane, così come nel resto nel mondo, sono sempre più multietniche rispetto al passato e bisogna per questo essere in grado di educare i propri figli all’amore nonostante ciò che le cronache purtroppo raccontano in materia di terrorismo.
Per spiegare la guerra ai bambini è necessario ripulire le proprie parole da ogni pregiudizio. Non è facile, ma i più piccoli sono come una tela pronta ad assorbire qualsiasi colore: è necessario che possano venire a contatto con quelli veri della vita ma senza scatenare in loro paure di tipo conscio o inconscio. E l’unico modo per farlo è essere onesti, lo ripetiamo, utilizzando un linguaggio adatto alla loro età. Anche il contatto fisico è importante. Ai più piccoli è necessario far sentire la propria presenza, abbracciandoli, spiegando loro che non bisogna avere paura e che se la hanno possono esprimerla con un disegno. Ed aiutarli a trasformare l’immagine triste e cupa che possono creare in qualcosa di bello aggiungendo noi stessi elementi di gioia che diano loro pace.
Nei confronti dei bambini in età scolare bisogna specificare che si tratta di singole persone “cattive” e non di una guerra. Che è l’odio a spingere alcuni ad agire. E per gli adolescenti deve esserci l’invito a studiare la storia del luogo e l’effettiva situazione, guidandoli sempre con fiducia ed onestà, senza pregiudizio.
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