Ecco 5 cose da sapere su Zetia, un farmaco anti-colesterolo la cui attenzione è tornata a focalizzarsi negli Stati Uniti dopo l’ennesimo riconoscimento di efficacia da parte della Food and Drug Administration. Il medicinale è commercializzato anche in Italia.
1. E’ un’alternativa alle statine
Il Zetia non è una statina, categoria di farmaci che vengono utilizzati per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Esso si propone come alternativa nel caso quella classe di medicinali non dovesse fare effetto nel trattare l’ipercolesterolemia, a prescindere dalla sua origine.
2. Aumentano l’efficacia delle statine
Sono diversi gli studi che illustrano come il principio attivo ezetimibe alla base del farmaco funzioni da potenziatore all’effetto delle stamine. A livello sperimentale si sono avute riprove di questo comportamento ma l’assunzione contemporanea delle due categorie di medicinali ancora non è divenuta pratica clinica corrente.
3. Agisce anche sui trigliceridi
Una delle caratteristiche che rendono interessante il Zetia è la sua capacità di approcciare pienamente l’intero problema dell’ipercolesterolemia e delle sue conseguenze. Ha infatti mostrato di ridurre i livelli plasmatici di colesterolo cattivo di circa il 18%, di essere in grado di abbassare le quantità di trigliceridi del 5% ed aumentare il colesterolo buono di circa il 3%.
4. Assunzione controllata in caso di problemi ossei
Per quanto l’azione ipocolesteremizzante del farmaco sia ammirevole, non bisogna dimenticare che insieme ai benefici, di contro in alcune situazioni l’assunzione può apportare delle conseguenze. A farne le spese, ad esempio, può essere la salute ossea. Nel momento in cui inizino a presentarsi alti livelli plasmatici di creatinfosfochinasi insieme a dolori muscolari, mialgia, stanchezza ed affaticamento è bene parlarne con il proprio medico per interromperne l’assunzione.
5. Non adatto agli intolleranti al lattosio
L’assunzione di Zetia è vietata a coloro che sono intolleranti al lattosio essendo lo stesso uno dei principali eccipienti. Una terapia a base del farmaco potrebbe infatti causare diarrea, debolezza e malessere generale.
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