La salute del feto dipende dallo stile di vita del padre: lo afferma una revisione di studi recenti condotta da fisiologi e biologi molecolari del Georgetown university Medical Center e pubblicata sull’American journal of stem cells. Maggiore responsabilità dunque agli uomini, determinanti nel fare nascere bimbi sani. Lo studio non punta i riflettori sulla genetica, piuttosto mira a sottolineare un insieme di buone abitudini di vita che, se seguite da parte del futuro papà, contribuiscono alla salute del nascituro.
Non si parla insomma di cambiamenti nella sequenza del Dna, ovvero nella struttura dei geni, ma di cambiamenti nell’espressione dei geni influenzati dalla età, ma anche e soprattutto dal tipo di vita. Lo stile di vita e l’età del padre possono in qualche modo riflettersi nelle molecole che controllano la funzione dei geni del feto. E allora ecco che un padre può influenzare la prole non solo nell’immediato, ma anche nelle generazioni future. Afferma Joanna Kitlinska, una delle autrici della indagine:
Sappiamo che l’ambiente nutrizionale, ormonale e psicologico fornito dalla madre altera permanentemente la struttura degli organi, la risposta cellulare e l’espressione dei geni nella prole ma il nostro studio indica che la stessa cosa è vera anche per i padri.
► INFERTILITÀ? COLPA DI UN CATTIVO STILE DI VITA
L’esposizione a sostanze tossiche è uno dei fattori determinanti per la salute del feto. Secondo i ricercatori fino al 75% dei bambini con sindrome feto-alcolica ha padri biologici alcolisti. In altre parole il consumo di alcol dei padri prima del concepimento può influire negativamente sulla salute del feto. E esiste anche una sicura correlazione tra qualità dell’alimentazione seguita dai padri e salute del bimbo che nascerà. Sempre secondo lo studio sopra menzionato, i figli e i nipoti di uomini che nella preadolescenza hanno seguito una dieta sana hanno un ridotto rischio cardiovascolare.
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