Un nuovo test del PSA capace di offrire una diagnosi anche molto precoce del cancro alla prostata, con un minor numero di falsi positivi rispetto al test tradizionale. La nuova analisi del PSA nello specifico è stata brevettata dall’Istituto Superiore di Sanità e realizzata in collaborazione con l’Unità di Neuroimmunologia dell’IRCCS Santa
Lucia e con il Dipartimento di scienze urologiche del Policlinico Umberto I di Roma.
I risultati di efficacia sono stati pubblicati sull’ultimo numero di della rivista scientifica “Cancer Letters”: qui si evidenzia la metodica, la quale, analizzando i valori del PSA in particolari cellule (exosomi =vescicole extracellulari circolanti di dimensioni nano) riesce a distinguere il tumore alla prostata da tutte le altre patologie, compresa l’iperplasia prostatica benigna. L’attuale esame, su base sierica, da un certo numero di falsi positivi, il che ha anche aperto una discussione scientifica sull’opportunità effettiva di usarlo come screening per la diagnosi precoce. Il nuovo test abbatterebbe ogni dubbio, come evidenziano anche i dati clinici pubblicati e realizzati su 45 campioni di plasma.
Al momento è in corso una seconda fase dello studio clinico su 250 campioni, approvato dai Comitati Etici di policlinico Umberto I e Istituto Superiore di Sanità per potere validare ulteriormente il metodo.
“Se questi risultati venissero confermati – afferma Alessandro Sciarra, Ordinario di
Urologia del Policlinico Umberto I – sarebbe per noi, sul piano clinico una vera rivoluzione,
perché ci metterebbe a disposizione uno strumento molto efficace nella prevenzione
secondaria del cancro alla prostata”.
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