E’ uscito da appena un mese ma si sta diffondendo a vista d’occhio. E’ il libro di Caterina Cavina “Le Ciccione lo fanno meglio” e sta facendo parlare di sè. Ma cicciona è un termine simpatico, buffo, un eufemismo con il quale non dire obesità. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) parla di obesità come di un’epidemia estesa a tutta l’Europa. Inoltre stima che nel mondo ci sono circa 300 milioni di persone in sovrappeso, cioè obese indicate in una vera e propria categoria di ammalati, i clinically obese. Queste rischiano o già hanno gravi ripercussioni sulla propria salute, per non parlare dei problemi psicologici che comporta.
Invece Caterina Cavina, 1,80 m per 145 kg, pubblica il suo libro, nel quale coglie un aspetto positivo per le donne in sovrappeso: …“lo fanno meglio”. In realtà spiega come può agire positivamente la legge della compensazione: se manca la bellezza e il peso forma, la donna può diventare più brava con gli uomini perchè, per forza maggiore, si impegna di più a sviluppare altre qualità.
Nella seduzione, spiega, è compreso un ideale di bellezza, ma c’è un’altra componente più importante che tutte possono possedere o sviluppare: “la capacità di mostrare la propria libido e la propria sessualità”. E’ questa l’arma segreta di Caterina Cavina per conquistare gli uomini, che a lei non mancano proprio per questa caratteristica. Infatti ha raccontato storie che veramente le sono capitate: l’incontro di uomini impegnati ma insoddisfatti sessualmente perchè partner di donne magre, senza fantasia e noiose tra le lenzuola.
Attraverso il libro ci si interroga se bisogna essere per forza magre e belle per essere felici. L’autrice risponde di no ma allo stesso tempo si lamenta dei risvolti negativi del sovrappeso, che si fa sentire soprattutto quando sale le scale, o quando non trova i vestiti per la propria taglia. Magari lei è una donna forte, ci ha fatto un blog, un libro e ne parla in pubblico della sua obesità ma…non tutto è semplice come sembra e non tutti sono così forti da convivere felicemente con la proprie forme abbondanti.