50 pazienti affetti da melanoma metastatico, hanno oggi una nuova possibilità terapeutica. Questo il numero delle persone che potranno essere arruolate nella seconda fase della sperimentazione di una vaccinoterapia contro il melanoma. Lo studio è iniziato 20 anni fa e ne sono già state testate sicurezza e tollerabilità.
Questo lavoro potrà dare risultati in tempi brevi ed offrire una possibilità terapeutica a chi attualmente non ne ha.
Ha affermato il Prof. Enrico Garaci presidente dell’Iss che ha avviato il trial clinico in collaborazione con l’ Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e con l’ Istituto Dermatologico San Gallicano.
“Se come riteniamo, questa fase sarà superata con successo, avremo in mano un’arma straordinaria, proprio nei casi di tumore come questo, dove i protocolli classici hanno fallito non riuscendo a bloccare le recidive: un vaccino da usare come preventivo nei casi di tumore primitivo ad alto rischio di ricadute.”
Quando lo studio è iniziato, il melanoma era raro. Oggi vengono diagnosticati nel mondo più di 100.000 nuovi casi l’anno. In Italia ne sono affette 13.000 persone ogni centomila. Per fortuna è aumentato il numero delle diagnosi precoci e quindi delle possibilità di sopravvivenza.
Rimangono però i casi di recidiva dopo la resezione chirurgica, il 50% del totale, a cui appunto è dedicato il trial. Chemioterapici ed interferon-alfa vengono usati insieme e come immunostimolanti. La novità è questa. Ed il principio scientifico potrebbe in futuro applicarsi anche ad altri tipi di tumore. Si tratta di una ricerca tutta italiana:
Un importate esempio di collaborazione tra i nostri Istituti –ha affermato Francesco Bevere Direttore Generale dell’ Istituto Nazionale Regina Elena e Istituto dermatologico San Gallicano- I nostri ricercatori , insieme hanno fornito un reale contributo alla ricerca traslazionale, consentendo il trasferimento dei risultati dai laboratori ai pazienti, veri protagonisti di questa fase di studio, verso i quali è rivolta la nostra principale attenzione.
I tre Istituti hanno attivato un sito (qui la pagina web) per spiegare in cosa consistono questi vaccini. C’è anche una sezione dedicata ai pazienti ed un link per i contatti nel caso si volessero maggiori informazioni.