Le meduse, toccarle può essere pericoloso, ma sono già qui: con il caldo tornano ad affacciarsi nel Mediterraneo, ormai diventato quasi tropicale. Sono state avvistate a metà giugno in prossimità di Orbetello e non solo: sciami di Velella hanno già colorato di blu le spiaggie liguri, nel Tirreno e’ tornata (e in abbondanza) la Pelagia, fortemente urticante.
Con gli stessi fastidiosi effetti è possibile incontrare anche la Physalia, che non è propriamente una medusa, anche se ci somiglia. Insomma, meduse o no, questi affascinanti e splendidi abitanti del mare promettono di intimorire i vacanzieri un po’ ovunque in Italia.
Il contatto con uno di questi affascinanti animali, sulla nostra pelle ed in special modo su quella dei bambini più delicata, provoca un’ustione, più o meno profonda o dolorosa. La reazione cutanea dipende sicuramente dalla parte del corpo colpita, ma anche dal tipo di medusa.
Il Dott. Riccardo Sirna, responsabile del reparto di Dermatologia dell’Ospedale di Grosseto, ma soprattutto esperto subacqueo ci da qualche consiglio:
“In genere, nei nostri mari non esistono meduse pericolose per la vita, la reazione sulla pelle può durare da poche ore a molti giorni. Se si viene a contatto con una medusa grande bianca e bordata di viola, possiamo stare tranquilli, si tratta del cosiddetto “polmone di mare”, che provoca solo un lieve bruciore.
Diverso è invece il contatto con la “Pelagia”, piccola e rossa. Nonostante il suo aspetto rassicurante, può provocare molto dolore. La prima cosa da fare è lavare la parte con acqua fredda e salata e non come si pensa con l’acqua dolce (che invece può peggiorare la sintomatologia). In seconda battuta lavare la parte con l’ammoniaca o l’aceto.
Solo in casi più rari, su proposta di un medico, o personale sanitario, sarà necessario applicare pomate o farmaci a base di cortisone o antistaminici. Mai il fai da te, specie se si tratta di bambini o contatti che riguardano il volto. Un pronto soccorso o una guardia medica può sempre offrire la giusta consulenza”.
Detto ciò: buone vacanze!
[Fonte: Asl di Grosseto, Ansa]