Cellule staminali per produrre sangue artificiale. Si tratta di un progetto importante che presto potrà risolvere il problema della mancanza di donazione di sangue e quello della trasmissione di malattie infettive attraverso la trasfusione, che purtroppo avviene ancora in alcuni paesi (non in Italia).
Il lavoro è stato realizzato dai ricercatori dell’Università di Edimburgo che si dicono certi di poter passare ai trial clinici fra soli 5 anni. Ma quali gli importanti risultati ottenuti finora? Il primo passo è già stato compiuto: da cellule staminali embrionali sono stati ottenuti dei globuli rossi, attraverso un non facile meccanismo tecnico scientifico.
Si è partiti da cellule embrionali rimaste “inutilizzate” in alcune cliniche per il trattamento dell’infertilità. Sono state poi convertite in staminali del sangue per poi essere trasformate in globuli rossi contenenti emoglobina, necessaria per il trasporto di ossigeno ai tessuti.
Lo studio scozzese ha come obiettivo principale l’individuazione di cellule geneticamente programmate per mutarsi in sangue del tipo zero negativo. Si tratta del gruppo definito “universale” perché può essere ricevuto da tutti.
Al contempo però è molto raro: lo possiede solo il 7% della popolazione mondiale. I ricercatori inoltre assicurano che con questo procedimento sperimentale è possibile ottenere milioni di unità di sangue da un unico embrione.
La Wellcom Trust, il fondo britannico per la ricerca che ha finanziato il tutto con circa tre milioni di sterline, conta di arrivare addirittura alla produzione di un milione di litri di sangue l’anno. Un successo importante per tutte quelle persone affette da patologie che necessitano trasfusioni continue! E non solo: la cronaca ad esempio ci parla spesso di gravi incidenti stradali e per operare i feriti, spesso c’è bisogno di sangue che gli ospedali non hanno.
La dottoressa Jo Mountford, ricercatrice che ha collaborato al lavoro ha dichiarato alla stampa britannica che ha diffuso la notizia:
“Abbiamo prodotto cellule con emoglobina, che sono chiaramente rosse, e per questo siamo contenti. E’ stato percorso il 90% della strada che conduce a ottenere globuli rossi totalmente differenziati e crediamo di riuscire a ottenere in breve tempo cellule adulte adatte ai primi test sull’uomo”.
[Fonte: La Repubblica]