Il gonfiore addominale, il senso di nausea, il seno dolente ed il ciclo che non arriva. I sintomi ci sono tutti e giorno dopo giorno, mese dopo mese aumentano. “Sono incinta”: una frase che rimbomba nella mente, come un eco e non vuole andarsene. Ma al momento del test di gravidanza, anche dopo un mese o due di questa sintomatologia in continuo aumento, si scopre qualcosa: non c’è alcun bambino, o meglio esiste, ma solo nella donna con le analisi in mano, solo nella sua mente. E’ la cosiddetta gravidanza isterica!
Il nome non mi piace, ha un connotato che può essere offensivo, ma l’origine del termine e la sua evoluzione scientifica spiegano perfettamente di cosa si tratta e quanta pertinenza ci sia con una gestazione immaginaria, sintomo di un malessere inconscio.
Oggi infatti la gravidanza isterica è considerato uno degli esempi più classici tra le malattie psicosomatiche: quando cioè la mente, in sofferenza, ha il sopravvento sull’organismo, provocando sintomi veri e propri, presenti e visibili, non solo percepiti.
La parola “isteria” deriva dal greco e significa “utero”. Fu utilizzata già da Ippocrate alle origini della storia della medicina ed era tipica delle donne, benché fosse diffusa pure nel sesso forte. Veniva descritta come una reazione a qualcosa che accadeva all’interno del corpo (si pensava ad astinenza sessuale e da qui le contrazioni dell’utero) che si manifestava con dolori e sintomi di vario tipo.
Nel corso dei secoli il termine ha assunto vari significati, o meglio diverse sfumature, ma il vero passo in avanti lo fece il Prof. Charcot alla fine del XIX° secolo. Fu lui per primo a parlare di nevrosi e a porre le basi della psicosomatica: in relazione a persone affette da epilessia ed addirittura paralisi, che si rivelarono frutto della mente.
Nel corso del tempo la nevrosi isterica è cambiata, ha lasciato il posto ad altre patologie, come la depressione, le fobie o gli attacchi di panico. Ed anche la gravidanza isterica, definita anche pseudociesi, sempre dal greco: pseudos (falsa) e kyesis (gravidanza). A coniare questo termine scientifico fu lo studioso John Mason Good nel 1923.
E’ una patologia vera e propria, rara, benché comunque presente: si stima un caso ogni 22.000 nascite.
Non ho trovato molte ricerche scientifiche al riguardo, ma ecco alcuni dati che possono aiutarci ad inquadrare meglio la malattia: nel 100% dei casi c’è la convinzione di essere in stato interessante, nel 60 % il seno aumenta di volume, diventa dolente ed arriva a secernere delle sostanze. L’addome si gonfia nel 97% dei casi, nel 98% manca il ciclo mestruale o comunque presenta delle irregolarità. Ci si ingrassa nel 44% dei casi.
Più si ritarda il test di gravidanza e più i sintomi aumentano, arrivando anche alla percezione dei movimenti fetali (fino al 75% delle donne ha dichiarato di sentirli)!
In media la malattia compare intorno ai 33 anni, anche se sono stati documentati due casi estremi: una bambina di 6 anni e mezzo ed una donna di 79. La maggior parte di loro è sposata ed 1/3 ha già avuto una gravidanza.
Le cause di tutto ciò? Alcuni stress emotivi più o meno evidenti legati alla gravidanza arrivano ad influenzare, anzi ad aumentare la secrezione di ormoni come la prolattina. Da qui i sintomi concreti.
Pensavo che il tutto fosse legato ad un forte desiderio di gravidanza impossibile da realizzare, (ad esempio in caso di sterilità, nel 59% della casistica generale), ma c’è molto di più dietro. Riguarda la gravidanza come realizzazione del sé in quanto donna, ad esempio. Non a caso la pseudocinesi è molto più diffusa in ambienti dove la maternità assume un ruolo rilevante nel valore stesso della persona.
Ma quello che ho scoperto è che una grande incidenza di questa patologia si ha nelle donne vittime di incesto o comunque di una violenza sessuale: anche la paura, non solo il desiderio di un figlio conducono alla gravidanza isterica.
Sul New York Times di qualche tempo fa si racconta di un caso pubblicato sulla rivista Psychosomatics: una donna adulta è arrivata addirittura a tutto il travaglio. La sua gravidanza e la mancata “nascita del bimbo” è stata in contemporanea con quella della giovane nuora che aveva avuto la colpa di rubarle il figlio. Un caso curioso, ma interessante dal punto di vista psichiatrico, proprio per il suo essere “estremo”.