L’associazione italiana del farmaco ha costituito un gruppo di lavoro sui farmaci da utilizzare per lo sviluppo della cosiddetta “medicina personalizzata”. Man mano che passa il tempo ogni paese si rende conto sempre di più è questa l’unica via per tentare di debellare la maggior parte delle patologie che affliggono l’essere umano.
Al fine di poter riuscire a trovare dei farmaci mirati per ogni paziente, sono stati istituiti diversi gruppi nell’Aifa, impegnati a studiare le migliori terapie da applicare a seconda della fascia di età dei malati e a seconda delle patologie.
Al momento tra i primi obiettivi da raggiungere vi è quello relativo ai farmaci in gravidanza. Come annunciato dal direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, il professor Guido Rasi, intervenuto ieri nella sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, alla presentazione del volume ”Farmacologia di genere”:
Con l’istituzione del Gruppo di lavoro su farmaci e genere l’Aifa completa un percorso culturale importante: superato ormai il concetto del farmaco blockbuster, uguale e unico per tutti, la strada da seguire e’ quella della medicina personalizzata e dei farmaci mirati per ciascun specifico paziente. E’ anche per questo che stiamo lavorando ad un progetto su farmaci e gravidanza, altro tema fino ad oggi mai indagato a fondo nella sua specificità.
L’approccio di genere, secondo il Ministero della Sanità e l’Istituto superiore della Sanità può infatti rappresentare l’arma chiave per sconfiggere soprattutto quelle patologie specifiche relative a determinate fasce di popolazione. Il luminare cita l’esempio delle donne:
In Italia solo il 20% degli studi condotti hanno coinvolto anche le donne, riteniamo che sia necessario da una parte incentivare la ricerca clinica di genere, dall’altra puntare su studi post marketing mirati, che possano rientrare sia nelle ricerche finanziate dall’Aifa sia nella Farmacovigilanza attiva.
Nell’incontro è stato quindi messo il punto sulla necessità, non solo italiana, di trovare terapie mirate al fine di operare una giusta assistenza nei confronti dei malati. E non si può che applaudire la scelta del ministero di focalizzare la sua attenzione su una fascia di popolazione così delicata come quella delle donne in gravidanza.
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Fonte: Asca